sabato 27 ottobre 2007

Ottobre - da "Guerra agli umani"

È il primo giorno d’ottobre. Mattina. La gente parla di clima estivo e cappotti ancora nell’armadio. Io sono senza lavoro. Da una settimana. Niente di strano. Inserivo dati nel computer di una ditta. I dati sono finiti. Lo stipendio anche. Restano settecento euro in banca, un mese d’affitto arretrato, la bolletta del telefono e uno zaino, pronto da mesi, dietro la porta di cucina. Prima dell’estate pulivo cessi al cimitero. Non era infame come sembra. Il luogo è poco affollato e nessuno molla una sepoltura per andare a cagare. C'erano fiori freschi per la mia ragazza e certe mattine non bisognava nemmeno dare lo straccio. L’azienda leader nel settore ne ha dedotto che il personale era in forte esubero. S’imponeva il taglio di un addetto su tre. Ho salutato le due colleghe bielorusse e coi soldi dell’ultima settimana mi sono preso lo zaino. Ora sento che ci siamo. Ho appena fatto provviste. Fuori dall’ipermercato, carrelli e abbronzature mi circondano minacciosi. Gente che guadagna. Vorrei aggrapparmi a un colletto qualsiasi, e sussurrare parole indecenti all’orecchio del proprietario: - Ehi, amico, senti un po’ qua: il sottoscritto non fa un cazzo da una settimana. Non è disgustoso? Una batteria di cabine telefoniche mi richiama all’ordine. Almeno mia sorella la dovrei avvertire. Parto, Sandra. È deciso. Se c’è riuscito Thoreau posso farcela anch’io. La massa degli uomini conduce vite di quieta disperazione. Siamo solo attrezzi dei nostri attrezzi, assediati da eserciti di necessori. Questa civiltà si basa su non-cicli ed è votata all’estinzione. Il futuro è nelle attività silvopastorali. L’apparecchio funziona solo a scheda. Uno su cinque accetta anche monete, ma so già cosa mi aspetta. È fuori servizio. Mangia i soldi oppure li sputa. Ha la cornetta spalmata di resina. Decido per un biglietto. Meno inconvenienti. Arrivo a casa, appoggio la spesa, accendo una sigaretta e lo stereo. Perfect day, Lou Reed, versione noise dei Melt Banana.

Cara Sandra, ormai da una settimana non telelavoro piú. Lungi da me l’idea di cercare un altro impiego qls. Ho preso in odio ogni lavoro da me fatto sotto il sole. Ma non vengo a dirti che tutto è vanità. Soltanto: il sottoscritto ha già dato. C'è un tempo per ogni cosa, e quel tempo è finito. Se uno è soddisfatto di questa vita, s’accomodi. Per quanto, l’uomo che lavora per sopravvivere non possa godere di una vera integrità. Da anni sorvolo l’abisso della disoccupazione cronica a spasso su corde sottili. Ho speso le migliori energie a mantenermi in equilibrio. Adesso basta. È giunto il momento di dare un'occhiata di sotto.Lo zaino è lí da quest’estate, lo sai. Ho un quaderno fitto di appunti, stratagemmi copiati da diversi manuali. So già dove andare, un luogo isolato e tranquillo che per il momento non rivelerò a nessuno. Vorrei evitare che una fila di persone si presenti ogni giorno davanti al mio rifugio con l’intento di farmi rinsavire. Non sono impazzito, anzi, mai stato piú lucido. Voglio solo diventare ricco: se questa è follia, la condivido con la maggior parte degli uomini. Un individuo è tanto piú ricco quanti piú sono gli orpelli che può trascurare. Vivrò in una grotta, mangerò bacche, castagne e farina di formiche. Mi scalderò col fuoco. Chi è il sultano di Brunei in confronto al sottoscritto? Questo mondo non ha bisogno di me, e viceversa. Pari e patta, il cerchio si chiude e il sottoscritto parte per la tangente. Mi farò vivo quando lo riterrò opportuno.
Saluta i nipoti,
Marco 'Walden', supereroe troglodita.

Wu Ming 2 - "Guerra agli umani"
Si consente la riproduzione parziale o totale dell'operae la sua diffusione per via telematica, purché non a scopi commercialie a condizione che questa dicitura sia riprodotta.

Nessun commento: