sabato 11 dicembre 2010


E’ ormai ora dell’ormai consueto listone finale con il meglio dell’anno, e prendere tutte le decisioni non sarà facile. Ci sarò da lavoraci sopra, altro che. Nel frattempo registriamo che i Doss Awards 2010 - pubblicati anzitempo dal presidente su Fb – vedono trionfare National e Arcade Fire: li ritroveremo anche qui, con ogni probabilità.
Nell’incertezza, alcuni colpi di coda potrebbero in extremis costringerci a rivedere gerarchie, posizioni, graduatorie.

Il progetto The Ocean Tango, ad esempio. Nato dalla collaborazione tra l’esperto (è sulla scena dagli anni ’80) e raffinatissimo cantautore Louis Philippe – che la critica paragona a Brian Wilson e a Duke Ellington – e la band svedese Testbild!, propone un sofisticato chamber pop dall’atmosfera jazzy e malinconicamente british. D’altro canto, basta curiosare nella playlist di Philippe sul suo sito ufficiale (www. louisphilippe.co.uk) per ritrovare molto del meglio del pop britannico: XTC, Kinks, i primi Pink Floyd, Buzzcocks, Nick Drake, High Llamas, Prefab Sprout. Oltre ai Beach Boys, si intende.

In ambito piu’ folk o alt-country, Doug Paisley, è un altro cantastorie che merita la nostra attenzione.
Viene da Toronto, Canada, e questo eccellente ompanion è il suo secondo album.
Anche in questo caso il riferimento a Nick Drake – a lui e al suo maestro John Martyn - è d’obbligo. O al connazionale Bruce Cockburn. O anche a Bonnie Prince Billy, con il quale spesso ha condiviso il palco.
Il trittico iniziale è da brividi, chiuso da Don’t Make Me Wait nella quale duetta con Leslie Feist - si fa spesso aiutare anche da voci femminili, tra cui Jennifer Castle dei Fucked Up e Julie Faught dei Pining – ma è tutto il disco a colpire per la sua sobria eleganza e per le intense interpretazioni, sino alla conclusiva Come Here And Love Me, summa perfetta della musica di Paisley.

(opera di P.Pascali, 1965)

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