giovedì 15 ottobre 2009


Un altro anno se ne e´andato via, ormai, e sino a ora non ci ha regalato grandi capolavori, anche se come sempre tanta buona musica.
Per questo motivo le aspettative sul nuovo, terzo album degli Editors - l´eventuale album della maturita´artistica - erano molto alte. A nostro giudizio, infatti, la band di Birmingham è una delle migliori, seppur poco originale, tra i tanti presunti "fenomeni" del revival wave britannico di questo scorcio di inizio secolo.
Per questo motivo, dunque, è lecito essere piuttosto delusi dalla deriva sinfonica di "In This Light And On This Evening", dove le consuete e cupe atmosfere dark-wave vengono innaffiate da un proluvio di tastiere e sintetizzatori anni '80 (Depeche Mode/Ultravox/Human League): come quando i Joy Division - dopo la morte di Ian Curtis – diventarono i New Order (noi, e´ovvio, preferiamo i primi).
Non sono molti i brani che vanno bene: "The Big Exit", che non sfigurerebbe in "Kid A" o in "Amnesiac", e soprattutto "The Boxer", il brano piu' ricco di pathos, che fa venire in mente l'espressionismo decadente del Bowie della trilogia berlinese. E poi la title-track, con una notevole coda elettronica, e la conclusiva, sobria, "Walk the fleet road", sulla quale tuttavia aleggia il fantasma dei Crime & City Solution.
Tutto il resto, soffre maledettamente, sotto un'inutile e monumentale - a volte persino stucchevole - sovrastruttura sintetica.

Grande è il rammarico, se si pensa a quello che avrebbe potuto essere.
La settimana scorsa abbiamo infatti avuto la fortuna di ascoltare un loro breve set acustico su RadioDue, durante il quale Tom Smith, con la sua voce piena e tenebrosa, ha entusiasmato il pubblico con alcune interpretazioni da brividi.
Persino "Papillon", il loro pur nuovo singolo – ballabilissimo e quindi battutissimo in radio - e´stata resa in una versione tesa e vibrante: sembrava Johnny Cash cantare, di nuovo, un pezzo dei Nine Inch Nails...

Per ora prendiamo quello che viene - cara di grazia - anche se speriamo che in futuro gli Editors si possano sottoporre a una cura dimagrante.
Restiamo, fiduciosi, in attesa del loro "Nebraska".

1 commento:

paulette ha detto...

ma "voi" chi siete?!?
tu e l'agne? bella coppia...
oppure intendi tu e il tuo amico invisibile? sei già uscito sul portico con lo zerbino in mano per andare ad una conferenza sul revival new wave del north england?!