martedì 22 febbraio 2011


Avevamo detto che ci saremmo tornati, su questo James Blake di James Blake, e vogliamo essere di parola.
Il giovanissimo (è nato nel 1989) e talentuoso Dj e produttore inglese – inserito dalla BBC al secondo posto del "Sound of 2011", la prestigiosa classifica che individua i talenti musicali di ogni nuovo anno musicale – ha recentemente raggiunto un insperato successo con la sua straordinaria cover di Limit To Your Love della cantautrice canadese Feist, ormai quasi membro fisso dei Broken Social Scene: una versione scarna, essenziale, spogliata di ogni orpello, assai più bella dell’originale.
Ma è tutto il lavoro a stupire, con le sue basi dubstep e il suo minimalismo elettronico, mai troppo compiaciuto o sintetico, ma anzi permeato da una vena soul (i suoi genitori ascoltano Stevie Wonder, D'Angelo e Sly & The Family Stone), da una voce capace di bassi profondi e di calde intonazioni.
I never learnt to share, ad esempio, oppure la conclusiva Measurements: il gospel come dovrebbe suonare nel XXI secolo. E Willhelm Scream, secondo singolo estratto dall’album, con quell’unica strofa ripetuta in crescendo, o l’accoppiata Lindesfarne/Lindesfarne II, variazioni infinitesimali sullo stesso tema.
Tra le sue influenze il piccolo genio – secondo alcuni un autentico predestinato - cita i connazionali XX; l’iniziale Unluck ricorda i Bon Iver dello straordinario EP del 2009 (Woods), la già citata I never learnt to share e la pianistica Give My Mouth sono in debito con Antony & The Johnsons. A noi tornano in mente anche i Radiohead di Amnesiac e persino il Robert Wyatt di Shleep.
Insomma, questo disco è poco meno di un capolavoro.

Il prossimo 21 aprile Blake si esibirà al Lambretto Art Project di Milano, al Club To Club Festival. L'ingresso al concerto sarà libero fino ad esaurimento posti: le modalità per prenotare il proprio biglietto invece saranno comunicate nei prossimi giorni.
State sul pezzo.

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