sabato 5 febbraio 2011

482-406

Esistono ormai decine di pubblicazioni del tipo “I 500 album fondamentali del rock”, oppure “I 100 dischi da portare su un’isola deserta”. Io li leggo tutti, per poi rivedere la mia personalissima classifica.
Ebbene, certi dischi o certi autori non mancano mai, nel senso che mettono d’accordo tutti; sono, si può dire, delle autentiche invarianti. I Suicide, ad esempio, che poi a me viene il dubbio che qualcuno non li abbia mai nemmeno ascoltati. Gli Stone Roses. I Jesus And Mary Chain. O i misconosciuti Camper Van Beethoven.
Tra questi ci sono senza dubbio i Gang Of Four e gli Wire, due delle band britanniche piu’ importanti e influenti della generazione postpunk.

I primi, da Leeds, spaccarono tutto nel 1979 con l’album d’esordio Entertainment! (al 482esimo posto del listone di Rolling Stone), ovvero con un funk di matrice marxista e di straordinaria vitalità.
Tornano oggi, a distanza di sedici anni dal penultimo Shrinkwrapped, licenziando il mediocre Content, disco di new-new wave modello Franz Ferdinand suonato fuori tempo massimo.
Molto meglio andarsi a ripescare il mitico Entertainment!

I secondi, londinesi, nella seconda metà dei Settanta furono tra i piu’ autentici traghettatori dal punk alla new wave e diedero alla luce pietre miliari come Pink Flag (una collezione di ventuno tracce scarne e rapidissime, al 406esimo posto della lista di Rolling Stone), Chair Missing e 154.
Giunti alla terza reunion - che vede la rinuncia del chitarrista Bruce Gilbert, rimpiazzato da Robert Grey - tornano con un disco tutt’altro che scontato: Red Barked Tree apre con la raffinata e asimmetrica Please Take, che a noi riporta in mente i Japan, seguita da Now Was e dalla malinconica Adapt, una delle nostre preferite, per poi proseguire con l’heavy primitivo di Two Minutes e dalla bellissima Clay, in odore shoegaze.
La seconda parte dell’album si mantiene su livelli notevoli, in particolare con la rumoristica Moreover e con il powerrock bislacco di A Flat Tent.
Anche la chiusura si rivela all’altezza della situazione, con la traccia che offre il titolo all’intera collezione, una ipnotica e ossessiva ballata in stile Stereolab.

Colin Newman e soci suoneranno presto in Italia; ecco le date riportate sul loro sito ufficiale: Feb 19: Velvet, Rimini; Feb 21: Circolo Degli Arti, Roma; Feb 22: Bloom, Mezzago (Milano).

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