mercoledì 1 febbraio 2012

Idee vecchie


La voce è che il cantautore canadese – da tempo ritiratosi su un’isola sperduta dell’arcipelago greco e abbandonata l’attività – sia stato costretto a un frettoloso rientro a causa di un clamoroso crac finanziario; in altre parole, pare che il vecchio Leonard (77 anni) sia rimasto nello spazio di poche ore senza un becco di un quattrino.
Il Live in London del 2009, con il quale ripercorreva la sua gloriosa carriera, era infatti sembrato ad alcuni nient’altro che una furba operazione commerciale.

Sarà una storia vera, o saranno solo stupide malignità, questo non è dato a noi saperlo.
Resta il fatto che questa volta è tornato in studio per licenziare un nuovo album di materiale inedito, che ai suoi occhi suonano solo come un pugno di “vecchie idee”.
“Vecchie idee” che alle nostre orecchie suonano invece come l’ennesima dimostrazione della sua innata classe, della sua scrittura raffinata, del suo senso della misura e infine del suo humour nero e malinconico.
Lasciati da parti gli arrangiamenti orchestrali – a volte un po’ pomposi – delle ultime decadi, Cohen ritorna alla scarna e tenebrosa semplicità degli esordi. Anche i cori femminili che lo accompagnano in molti ritornelli stavolta restano in secondo piano, e non disturbano la struttura generale dei brani.
L’ottima opener Going Home – ascoltabile sul sito del New Yorker – è un autoritratto ("un pigro bastardo in giacca e cravatta") scritto con sarcasmo e ironia: “I love to speak with Leonard/He’s a sportsman and a shepherd/He’s a lazy bastard/Living in a suit/But he does say what I tell him/Even though it isn’t welcome/He will never have the freedom/To refuse/He will speak these words of wisdom/Like a sage, a man of vision/Though he knows he’s really nothing/But the brief elaboration of a tube”.
Sul sito http://www.leonardcohen.com/it/oldideas potete invece ascoltare Darkness, primo singolo, un blues apocalittico sul crepuscolo della vita e delle illusioni, un’oscurità senza fine (“Non ho futuro/So che mi restano pochi giorni/Il presente non è così piacevole/solo un mucchio di cose da fare/Pensavo che il passato mi sarebbe bastato/Ma l'oscurità ha inghiottito anche quello”).
Il disco registra anche qualche calo di tensione, ma nel complesso si mantiene su uno standard di alto livello, con picchi – oltre ai brani già citati – come Show Me The Place e Come Healing.
Nudo alla meta, nell’olimpo dei grandi:
Dylan, Cash, Waits.

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