Le trasmissioni di Radio Tenebra sono udibili in tutta la
provincia, esclusivamente durante le ore notturne. Nessuno conosce
l’identità di Dj Nutria, la voce calda che accompagna da circa
venticinque anni le notti dei piacentini attraverso una lunga diretta
che va in onda, senza interruzioni, dal 1990. Inframmezzati da musica
alternativa dei generi più disparati - su Radio Tenebra si può ascoltare
dark, industrial, noise, death e black metal, e tale particolarità la
si può considerare un caso più unico che raro per quanto riguarda la
nostra provincia - i deliri del Dj corrono liberi senza sosta alcuna.
Durante i suoi monologhi, Dj Nutria non risparmia nessuno, polemizzando su tutto ciò che riguarda la
politica locale, la Chiesa e le abitudini dei piacentini.
Una delle sue crociate più celebri riguardò l’accusa rivolta ai
cittadini che non fanno nulla per vivacizzare le serate e le notti della
città e della provincia. Lo slogan più famoso del Dj rimane infatti
“una radio fantasma per una città morta”. La cosa curiosa è il fatto,
consapevole o meno, di essere lui stesso una delle cause principali per
la tipica inattività delle serate piacentine; sono tanti i giovani che
non eescono di casa proprio per seguire la trasmissione. E non solo per
quanto riguarda la musica e le parole del Dj, ma anche per il momento
più seguito della diretta, che può variare fra l’una e le due e trenta:
ma non passa notte in cui la calda voce di Dj Nutria non annunci ciò che
tutti attendono.
Il nome.
Per ragioni che rimangono inspiegabili, ogni notte viene nominato
un piacentino che, senza margine di errore o imprecisione, il giorno
seguente troverà la morte. Che si tratti di un anziano ormai giunto alla
fine del suo percorso o di un giovane che verrà coinvolto in un
incidente, il nome viene sempre fatto. Tutti lo sanno e a tutti sta bene
così, ansiosi di avere un’anticipazione dai connotati tanto macabri;
d’altronde non è un mistero che i piacentini vivano uno strano rapporto
con la morte, quasi confidenziale, che trova nella trasmissione di Radio
Tenebra o nelle pagine dei necrologi di Libertà il suo apice.
La sede della radio è in realtà un semplice appartamento al piano
rialzato di una palazzina di tre piani, con il rivestimento in
piastrelle di klinker marrone.
Più volte le forze dell’ordine - o anche semplici fan - hanno tentato di visitare la stazione radiofonica
durante la diretta, ma tutto ciò che hanno trovato al loro arrivo è
un piccolo studio casalingo, ben attrezzato, ma la cui consolle è
sempre, immancabilmente deserta.
I carabinieri sospettano che Dj Nutria usufruisca di un passaggio segreto per nascondersi, e di una serie
di informatori che lo tengono aggiornato sui provvedimenti che lo riguardano.
I vecchi di Carpaneto raccontano che in quell’edificio, alla fine
degli anni Sessanta, è avvenuto un fatto bizzarro, ovvero un esorcismo,
ma al riguardo la Chiesa non si è mai espressa. Raccontano di un
ragazzino - che abitava proprio al piano rialzato, in quell’alloggio -
che aveva cominciato a parlare in lingue strane e a manifestare
comportamenti insoliti, come mettersi a urlare nel cuore della notte o
picchiare contro le pareti. C’è chi ancora oggi è pronto a giurare che
il bambino nei suoi deliri gridasse dei nomi; e le donne dicevano di
farsi il segno della croce, perché se venivi nominato, significava che
dovevi morire.
Note:
Come ogni anno, anche l’ultimo Halloween ha visto la pubblicazione
della consueta compilation di Radio Tenebra, assemblata da DJ Nutria;
“Dead of Night - Volume XXIV” è disponibile presso i negozi di dischi
della città e della provincia e attraverso la mail
radiotenebra@yahoo.it. Anche in questa edizione nuove tendenze musicali
si alternano a vecchi classici, per esempio il tenebroso rock dei Ghost o
gli intramontabili Mercyful Fate, gli Excoriate o i Bauhaus. Presente
un raro inedito degli ormai disciolti Reverend Bizarre. Come al solito
la tiratura è limitata a 666 copie numerate a mano con inchiostro (?)
rosso sangue.
Pietro Gandolfi è nato e vive a Piacenza; a Pietro piacciono la
letteratura horror, i fumetti, l’Heavy Metal e i film pieni di sangue.
Pietro ha una band in cui canta, i Bringer of War, e ha pubblicato due
libri, “Dead of Night” e “La ragazza di Greenville”. Pietro adora la
birra e la pizza e se potesse uscirebbe di casa solo per andare al
cinema e ai concerti. Pietro ama gli animali, in particolare i conigli
(e la cosa compromette seriamente la sua fama di “autore nero”); Pietro
si considera “analogico” e utilizza il computer in una maniera
imbarazzante, ma alla fine va bene così. Pietro ama la sua città, perché
se osserva bene è capace di trovare un lato oscuro anche fra le vie del
centro o in qualche paesino sperduto sulle colline piacentine.
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