Prog-rock is not dead!
Solo poche settimane orsono si era fatto apprezzare l’ultimo album dei Trail Of Dead, il cui vero nome, ...And You Will Know Us by the Trail of Dead, si riferisce all’antico culto Maya per i morti.
In questi giorni, si segnala invece positivamente un altro disco dalla chiara ispirazione progressive: si tratta del nuovo lavoro della band di Portland, Oregon, così ricco di improvvise accelerazioni e di continui cambi di ritmo che riportano la mente ai Jethro Tull di “Acqualung”.
Concepito inizialmente come musical, “The Hazards Of Love” (il cui titolo è ripreso dall’EP di esordio della cantautrice folk Anne Briggs, stiamo parlando del lontano 1964) è una rock-opera di vecchio stampo, che rinnova la tradizione inaugurata da capolavori come “Tommy” e “Quadrophenia” dei Who e “Arthur” dei Kinks.
Più che una collezione di canzoni – le tracce sono complessivamente diciassette – l’album è costituito da un’unica lunga suite che si dipana assai piacevolmente, e senza soluzione di continuità, per quasi un’ora (rispetto ai suoi illustri predecessori, qui non c’è più nemmeno il problema di girare il lato del vinile…), e la cui ossatura è costituita dalle molteplici versioni della title-trak e di “The Wanting Comes In Waves”.
Il frontman Colin Meloy è accompagnato dalle splendide voci di Becky Stark dei Lavender Diamond, che interpreta Margaret, l’eroina della storia, e di Shara Warden, ovvero My Brightest Diamond, che dà voce alla Regina della Foresta.
L’impianto è ancora solidamente folk, ma c’è spazio anche per un rock poderoso, l’ottima “The rake’s song”: la ascolteremo certamente il 6 maggio prossimo, alla grande festa di compleanno di PiacenzaSera in programma al Baciccia, a meno che i DJ Looka e Paulette non si siano definitivamente bevuti il cervello…
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