lunedì 4 maggio 2009

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Ray "Big Daddy" arriva da Vancouver, Canada.
Non è nuovo a Cervia, anzi qui al 29° International Kite Festival direi che lo conoscono un pò tutti.
E' infatti da anni uno dei grandi vecchi dell'aquilonismo, ovvero "l'indiscutibile ed ineguagliabile re del volo acrobatico", così come recita la brochure stampata ad hoc per l'evento: il solito libretto di quasi cento pagine, pieno zeppo di inutili annunci pubblicitari.
Ray ha qualcosa come ottant'anni e più.
E' uno strano e curioso personaggio. Carismatico.
Gira sempre a piedi scalzi e a torso nudo, anche dopo il tramonto, come i vecchi marinai, mettendo in bella mostra la sua pelle raggrinziata dal tempo e bruciata dal sole, e anche i tatuaggi da vecchio pirata avventuriero. In testa porta un berretto di stoffa ricoperto di spillette metalliche che ricordano i suoi numerosi trofei.

Dovreste vederlo all'opera con i suoi tre aquiloni.
E' uno spettacolo.
Dopo il loro decollo, fulmineo, Ray riesce con straordinaria precisione a farli volare in simultanea, grazie a una personalissima tecnica di volo sincronizzato messa a punto in tanti anni di allenamento in un parco pubblico della città canadese: se non "vola" almeno otto ore al girono, ha confidato lui ad alcuni amici, sta male.
Ray pilota un aquilone con la mano sinistra, un altro con la destra e un terzo attraverso il movimento sinuoso dei fianchi: "sei fili manovrati con una destrezza stupefacente che delude qualsiasi tentativo di emulazione anche da parte di aitanti giovani atleti", recita ancora il depliant.
Nel 2000, a Long Beach, questo vecchio squilibrato ha stabilito uno dei suoi tanti record mondiali, facendo volare contemporaneamente ben 21 aquiloni.

Cosa ancora più incredibile, li fa danzare a ritmo di musica.
Incredibile, certo, perchè Ray - come un novello Beethoven - da diversi anni è completamente sordo.
All'inizio non la prese affatto bene. Da qualche tempo aveva un forte mal di testa, e sentiva un ronzìo incessante all'interno dei padiglioni auricolari.
Il medico che lo visitò, che conosceva Ray dai tempi della scuola, non ebbe la forza di mentirgli: diventerai sordo, Ray.
Completamente sordo?
Sì. Mi spiace. Si tratta di un virus assai raro, che colpisce solo 1 uomo su un 1.000.000, gli spiegò il dottore.
Un 1 uomo su un 1.000.000?, fece Ray: e allora perchè proprio io?
Perchè tu sei un 1 uomo su un 1.000.000, Ray, rispose allora il suo vecchio amico. Come te non se ne trovano tanti.

Intanto è tornato il sereno, sulla spiaggia di Cervia. Il vento finalmente ha spazzato via le nuvole grigiastre gonfie di pioggia. E il vento è proprio quello che ci vuole, se vuoi far alzare un aquilone. Il cielo è punteggiato da un'infinità di piccole macchie colorate che piroettano senza mai fermarsi un attimo.
Tutti qui camminano con il naso all'insu', ed è facile inciampare in una corda lasciata sulla sabbia o scontrarsi con qualche malcapitato.

Ray esegue con grande abilità le sue evoluzioni.
La gente sulla spiaggia lo applaude alla sua maniera, sventolando in alto le mani.

Verso sera ritroviamo Ray in uno stand gastronomico della Sagra della tagliatella, sotto uno di quei tendoni con struttura in ferro zincato che da queste parti, in tempi ormai lontani, servivano per le Feste dell'Unità.
Indossa un giubbino di pelle, tutto rovinato, direttamente sulla pelle nuda, e gesticola in direzione di una tavolata di improbabili aquilonisti arrivati sin qui dall'Indonesia e da altri paesi asiatici.
Mi avvicino per salutarlo, e gli chiedo se può posare per una fotoricordo con le bambine. Strano, non mi capita spesso di fare fotografie con persone famose, non ci ho mai tenuto piu' di tanto, ma Ray è un tipo affascinanate, ispira fiducia e simpatia.
E non è nemmeno famoso, a dire il vero.
Lui si mette in posa, abbraccia Sandra con forza, sorride all'obiettivo e accarezza sul capo le piccole.
Subito dopo mi sgancia un cinque con un tale vigore da rischiare di slogarmi un polso.
I suoi occhi azzurri brillano, non so dirvi il motivo, ma sembra contento.
E allora lo accompagno con lo sguardo mentre si allontana dal tendone tenendo sotto braccio, con orgoglio, la sua anziana moglie. Lei ha in testa un curioso copricapo bianco, e inciampa passo dopo passo, ridendo sguaiatamente (devono aver esagerato col Sangiovese, questi due ragazzi).

God bless you, Ray, mormoro.


www.raybethell.com

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