Nativa del Middlesex – per i bibliofili, non è qui ambientato il
romanzo di Jeffrey Eugenides, ma in Turchia, Canada e USA – Alison
Goldfrapp è la splendida voce dell’omonimo duo, da sempre avvicinato
dalla critica alla scena di Bristol a causa delle sue collaborazioni con
Tricky e Portishead negli anni Novanta (oltre che per le evidenti
affinità stilistiche).
Dopo un lungo silenzio, il duo inglese ritorna con “Tales of us”,
che più che una collezione di brani musicali sembra essere una vera e
propria raccolta di racconti. Le dieci tracce sono infatti dedicate ad
altrettanti personaggi, così come avveniva nella pietra miliare dei
Cocteau Twins, “Treasure”.
Tra i ritratti più indimenticabili, i singoli “Drew” e “Annabel”
(“When you dream you only dream your Annabel/All the secrets there
inside you Annabel”), delicati e onirici, e la superba “Thea”, adorata e
idolatrata da tutti, vera o falsa che sia. Poi troviamo una star
hollywoodiana inseguita da un killer (“Laurel”), un soldato che ha perso
l'amante (“Clay”).
Musica da camera, impreziosita dal violino dell’italiano Davide Rossi.
Bellissima.
A Bristol fanno stanza anche i Fuck Buttons, autori di straordinarie cavalcate elettroniche.
I loro fottuti bottoni ci regalano epici strumentali tra la psichedelica e
il krautrock, con echi dreamy e di danze tribali. Colonna sonora di un
futuro alle porte.
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