sabato 15 novembre 2008

Uomini e topi, 02


L'altra notte è tornato.
Solita ora, cinque in punto (non sgarra di un minuto).
Sandy si sveglia per prima, un pò in ansia, poi anch'io vengo disturbato da alcuni strani rumori che provengono dal tetto di camera nostra.
Sulle prime, pensiamo si possa trattare di qualche gazza o qualche cornacchia che zampetta sulle tegole in cerca di vermi o scarafaggi, capita spesso, non dormono mai, questi uccellacci.
A pensarci bene, cazzo ci fa una cornacchia sul tetto con questo tempaccio?
Piove ininterrottamente da tre giorni.
L'argilla nei campi è zuppa, e il Trebbia è salito pericolosamente, un'immensa colata di melma e fango spinge sui piloni in mattoni del vecchio ponte di Statto.
Restiamo in trepida attesa.
Qualche minuto dopo, lo stronzo ci passa proprio sopra i nostri nasi.
Percepiamo distintamente ogni singolo passettino.

Non dovresti essere in letargo, testa di cazzo di un ghiro?

Perchè cazzo non ti fai i tuoi sei mesi di riposino invernale invece di rompere i coglioni a noi, che a differenza tua si va a lavorare tutte le sante mattine?
Ovviamante lui se ne fotte, il piccolo bastardo (lo sapevate che arriva a misurare al massimo 30 cm, di cui ben 12 di coda?).
Fa lo stesso tragitto più volte, avanti e indietro, avanti e indietro.
Poi lo sentiamo trascinare qualcosa sulle tavole di abete grezzo. Molto lentamente. Deve fare una fatica enorme. Si ferma per prendere fiato, e poi riparte in direzione del suo nuovo fottuto rifugio.
Adesso è tutto chiaro.
Lo stronzo sta facendo un trasloco.
Probabilmente la vecchia tana è stata disturbata da qualcosa o da qualcuno, che so, da un uccello predatore, o forse si è spostata una tegola e quindi improvvisamente si è trovato alla mercè della pioggia incessante.
In ogni caso, continua imperterrito a sportare le sue cose da un posto all'altro: per la precisione, il suo nuovo indirizzo è localizzato in prossimità del cuscino di Sandy, un paio di metri sopra voglio dire, abbastanza vicino al canale della gronda. Deve stare attento a non piombare giù, lo stronzo, se nel sonno gira il gallone si ritrova spiaccicato sulla ghiaia.
E lui continua a trascinare i suoi effetti personali.
Ma quanta roba si porta dietro? Cazzo, uno pensa che un ghiro si possa accontentare di una semplice alcova, fatta di un pò di foglie secche e di rametti intrecciati, oppure di una lastra di poliuretano espanso. Questo qui pare stia arredando un trilocale. Ancora un pò e chiama Casana, il coglione. Cosa si porta dietro, il cassettone dell'ottocento? Il servizio da dodici che era della povera nonna? Il decoder di sky?
Forse sta facendo scorta di cibo, abbiamo letto su Wikipedia che in autunno l'animale aumenta notevolmente di peso, accumulando così una notevole quantità di grasso che gli sarà essenziale per sopravvivere durante il lungo letargo invernale.
Ce lo immaginiamo tutto intento a impacchettare le noci e le noccioline con il nastro adesivo marrone, e ci viene da ridere.
Poco prima dell'alba, i rumori cessano del tutto.
Buonanotte, stronzetto, gli dico.
Finalmente riusciamo a prendere sonno, anche se tra pochi minuti suonerà la sveglia, puntuale come Natale.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

ma una bella doppietta? con buona pace dei fottuti animalisti...

Gbattm ha detto...

Sai chi potremmo chiamare? Quel tipo barbutissimo che in Arizona Junior scorrazza nel deserto del Mohave sulla sua Harley, impallinando con una fucilata ogni forma di vita che incrocia...
Grandissimo

bed ha detto...

"You want to find an outlaw, hire an outlaw. You want to find a Dunkin’ Donuts(*), call a cop."

(Leonard Smalls,
"The Lone Biker of the Apocalypse")

(*) "Dunkin’ Donuts" ha tutta una serie di interessanti significati a sfondo sessuale: qui credo che significhi più semplicemente "marijuana".

Gbattm ha detto...

Parlami di Smalls...

Unknown ha detto...

Smalls è il barbutissimo!