mercoledì 5 novembre 2008

WAITIN' OBAMA BLUES

Alle due e venti il quadro è ancora a tinte fosche.
La CNN assegna a Obama 78 grandi elettori (come ampiamente previsto, gli stati della costa nord-orientale: Maine, Vermont, Massachussets, Connecticut, New Jersey, Delaware, Maryland, Washington DC e poi l'Illinois), anche se gli Exit Polls gli assegnano anche la Pennsylvania (7).
A Mc Cain 34 (nel midwest: Oklahoma, Tennessee, Kentucky, South Carolina).


Mi chiedo il motivo di questi dati a singhiozzo, e poi mi rispondo da solo, idiota, ci sono i fusi orari, e questo vuol dire che per la West Coast bisogna aspettare delle ore.
E' divertente cliccare sulla cartina degli USA, con tutti quegli stati disegnati, per usare una definizione di Caterpillar, da un geometra come fossero villette a schiera. L'unica difficoltà è abituarsi al fatto che gli stati rossi vanno a destra, e quelli blu a sinistra. La forza dell'abitudine: ho esultato quando l'Oklahoma è stato assegnato a McCain...

Ecco i primi commenti: Obama non sta vincendo ovunque, come preannunciato dai sondaggi degli ultimi giorni.
Anzi, il dato nazionale preannuncia un testa a testa: OBAMA: 6.155.244 (50%); MCCAIN: 6.015.600 (49%)
Sembra però che i dati reali non siano così significativi, nel senso che arriverebbero prima i conteggi relativi alle aree rurali, da sempre vicine ai conservatori.
Si diffonde tra i democratici una certa apprensione, per non dire pessimismo.
Oggi il Baldo diceva: gli USA sono un paese razzista, vedrai.
Per me la colpa è di Springsteen. In uno degli ultimi comizi ha cantato per Obama e il Boss, si sa, porta una sfiga pazzesca. Chiedete ad Al Gore e a quell'altro coglione, come si chiamava, sì, certo, Kerry.

In realtà, l'importante è capire come sta andando nei paesi in bilico: Obama è in testa in Florida con il 53%, in Ohio addirittura doppia McCain con il 66%: sono solo proiezioni, ma non si era detto che chi vinceva in Ohio aveva vinto? Nessun repubblicano è mai entrato alla Casa Bianca senza vincere l'Ohio, sono giorni che ci gonfiano i coglioni con 'sta storia.
Eppure stanotte prevale la prudenza.
Nessuno si sbilancia: ma siete giornalisti, merda, qualcosa dovrete pure dire! Tutti a dire: è troppo presto, dobbiamo aspettare, non tiriamo conclusioni affrettate. Cazzo, ma quando arrivano i dati definitivi siamo capaci anche noi di dire: ha vinto quello, ha vinto questo.
La calcolatrice la sappiamo usare.

Arrivano i primi dispacci di stampa.
LIBERO dà la vittoria a Obama: "STRANO MA NERO". , neanche i titoli del Guerin Sportivo degli anni '80...
IL FOGLIO: "Diamogliela vinta, dai, è un gran figo, e poi ci ha liberato da Michael Moore"

Alle due e quaranta esulta la folla radunata a Chicago: la Pennsylvania è di Obama! Sticazzi...
Invece ci spiegano che è uno stato chiave. A questo punto il ragionamento è questo: dando per scontate California, New York e altri stati della regione post-industriale dei grandi laghi, Obama avrebbe già i voti di Kerry del 2004. Un commentatore del TG24 ci spiega che, quindi, gli mancano solo 18 voti per diventare presidente.
Lui, Obama, inganna il tempo giocando a basket nel suo quartier generale.

Quelli che faranno la differenza - ci spiegano - sono i giovani della first global generation, oltre quattro milioni di nuovi elettori, quelli di MySpace e di Facebook, che sono per lo più studenti informatissimi, e sono tutti per Obama (sarà un caso?!).
Sono proprio i giovani delle aree metropolitane che, insieme agli afroamericani e ai latinos, daranno a Obama una vittoria storica.
Che piace per il suo innegabile carisma, per il suo fascino, la sua eleganza, la sua oratoria.
Per Toni Morrison, è addirittura un "poeta".
E poi il fatto della razza, per gran parte del paese, è assolutamente superato, è un problema inesistente, affermano i più.
Ma intanto, la Georgia va a McCain.

Adesso è ufficiale: non ci capisco più niente, con il dato nazionale delle 3.00 ora italiana:
OBAMA: 8.615.229 (49%) - MCCAIN: 8.683.168 (50%)
McCain conquista la cosiddetta America profonda: l'Arkansas (non è lo stato dei Clinton?), il Texas di Bush (ci mancherebbe) e l'Alabama (dove vanno a votare ancora incappucciati, e l'idea di un negro alla Casa Bianca proprio non piace).
Da Vespa, Buttiglione dice che Obama si è sganciato dalle lobby degli omosessuali e delle femministe. Il professore ha sempre in testa quelle robe lì, è proprio un gran maiale.
Un'analista americana, che è stata sua compagna di università, ci dice con aria sprezzante che Obama è di sinistra. Una rivelazione sconcertante. E la pagano anche, per dire 'ste cazzate.
E' un vegetariano, qualcuno aggiunge, ma non si capisce se per lui è una bestemmia o solo una stranezza da freak. Mangia solo un pò di sushi, ma non lo dice in giro perchè fa troppo snob: sono mesi che in campagna elettorale che è costretto a farsi fuori chilometri di hamburger con ketchup e cipolle...

La proiezione delle tre e venti vede Obama a 175, McCain 46.
Sembra che l'Ohio possa essere assegnato a Obama, è oltre il 57%(Fox News).
Sembra sia tutto finito.
Anche la CNN assegna l'Ohio a Obama.
Adesso anche la Florida diventa inutile.
Adesso si discute solo dell'entità della vittoria.
Da Vespa si discute se sarà all'altezza, si discute della sua capacità manageriale. La conclusione piuttosto grottesca è che, anche se è un negro, se è arrivato sino a lì qualche numero ce l'ha.

Alle quattro del mattino il sito di Repubblica.it titola:
OBAMA PRESIDENTE, IL SOGNO E' STORIA

Nel frattempo, a Chicago si sta radunando una folla oceanica.

1 commento:

Anonimo ha detto...

la cosa splendida è che è tutto vero!!!