Al ritorno è tutto come prima: sale grosso, pala e olio di gomito.
Come dire, il nuovo anno parte alla grande...
C'è voluta più di un'ora, ieri pomeriggio, per issare quel vecchio bestione dell'America sullo stradello di casa, dieci tonnellate di fottuta vetroresina. Fortuna che mi ha aiutato il Gio.
E giovedì scorso era andata anche a peggio, con la batteria a terra e il gasolio che si era ghiacciato nel serbatoio. Siamo riusciti a partire solo dopo l'intervento provvidenziale del Carlino, che sant'uomo. Carlino è l'elettrauto di Rivergaro.
Bisognerebbe fargli un monumento nella piazza pubblica al Carlino, giù a Rivergaro. Mi ha detto: se succede ancora, controlli il filtro del carburante, lo sa dov'è, vero? Gli ho detto: non solo non so dov'è, non so nemmeno cosa sia. Se ne è andato solo dopo essersi sincerato che non avrei toccato nulla senza il suo permesso. Mi ha prestato persino una batteria di scorta e i cavi per il collegamento, perchè i miei - non si offenda, mi ha detto il Carlino - erano veramente dei cavi grammi.
E ho dovuto insistere per pagarlo.
Cazzo aspettano a farglielo davvero, quel monumento?
Stamattina, c'è da rifare tutto daccapo.
Saranno almeno quaranta-cinquanta centimetri, alla faccia di PiacenzaSera che si ostina a dire che è peggio in pianura che in collina... (scherzo, amici)
E quindi: sale grosso, pala e olio di gomito.
E' tutto così spettacolare, così magico, con la neve.
Oggi, mentre mangiavamo, un piccolo pettirosso è venuto a spigolare le briciole di pane secco che Sandra aveva disseminato sotto il portico.
Bisogna sapersi ancora commuovere, ogni tanto.
Peccato non ci sia il vecchio Oscar, lui la neve se la gode di brutto.
Ancora non sono riuscito a recuperarlo, le strade sono impraticabili.
Quest'anno sono stato costretto a portarlo in una di quelle tristi pensioni per cani, un bel posto, per carità, uno chalet in legno tra le colline imbiancate sopra Tollara. Non si è sistemato male, ha la sua gabbia - ampia e confortevole, recita il depliant - e una cuccia riscaldata con stufetta elettrica. E un grande campo per sgranchirsi le gambe almeno tre-quattro volte al giorno, così mi hanno giurato. Ci sono anche un cucciolo di samoyedo e un vecchio spinone.
Lasciarlo lì mi ha messo malinconia, sul serio, ma anche lui se le va a cercare, quel vecchio bastardo, ha combinato guai ovunque, e adesso non lo vuole più nessuno: una volta litiga con il cane del vicino e gli fa uno sbrego di venti centimetri sul muso, l'altra riduce in polpette un gatto randagio, l'altra ancora abbaia tutta la notte disturbando il vicinato.
E' meglio se metti la testa a posto, caro il mio bastardo, così non si può andare aventi.
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