mercoledì 27 febbraio 2008
LA MOLESKINE® DI SPAGNA - 01
venerdì 22 febbraio 2008
COLLEGHI CHE STIMO (02) - RENZO PIANO
Che l'architetto genovese fosse era un grande era noto, ma sentite un pò cosa è successo a qull'uomo betoniera (è una sua autodefinizione) che è Maurizio Milani.
Lo scrive lui nel suo folle libro "Del perchè l'economia africana non è mai decollata", gentile dono natalizio di Giallu e Silvia.
Renzo Piano ieri è venuto al bar dove vado a bere una menta.
Gli ho detto: "Architettone! Ho lo scaldabagno in casa che è fuori norma, può interessarsi lei al problema?"
Lui: "Andiamo a vedere".
Pensavo che ci volesse l'appuntamento da prendere anni prima per parlare con lui, invece è venuto subito.
Renzo Piano: "Qui bisogna mettere lo scaldabagno sul balcone. Lei è un uomo che sta delle ore nella vasca con l'acqua calda che va. Qualche volta si addormenta e quando si sveglia è come uno scemo."
Io: "Architetto come fa a saperlo?"
Lui: "Si vede dalla conformazione della testa. Comunque per adesso le firmo io un permesso che può andare avanti a fare il bagno in condizioni di pericolo. Entro fine anno faccia venire un muratore e poi un idraulico che le installi la caldaia sul balcone".
Io: "Allora architetto se succede qualcosa la responsabilità è sua":
Lui: "Sì".
"Anche se scivolo nella vasca?"
"Prendo la responsbilità su tutto! Anche se salta giù dal camino dal tetto".
"Dottore la ringrazio, ma come mai si prende tutte queste responsabilità senza motivo?"
Renzo Piano: "Se non ho la preoccupazione che qualche manufatto costruito da me possa crollare non dormo bene la notte. Più pensieri fissi ho più mangio bene e dormo bene".
Io: "Complimenti e in bocca al lupo. A proposito architetto, si prende lei la responsabilità se il gorilla dello zoo di Anversa afferra una persona tra le sbarre e non la molla?"
Renzo Piano: "Ok".
martedì 19 febbraio 2008
Caro Big, così non vale.
E' troppo facile sbattere le poppe della Johansson sul blog, mi sembra concorrenza sleale.
Mi viene un'idea: perchè non ispirarci alla guerra di copertine che inscenarono Panorama e L'Espresso negli anni Ottanta per risollevarsi dalla crisi di vendite (il malcostume adesso è meno diffuso). Ricordo che il mitico Cuore (ah..., i bei tempi andati) aveva persino una rubrica con il borsino: ogni settimana aggiornava il numero dei culi e delle tette presenti sui settimanali (trionfò Panorama, ultimo l'Europeo, ndr).
Si sarebbe potuto ribattere con le ormai inflazionate immagini tratte da Caos calmo, così, tanto per fare incazzare un pò Ruini.
A proposito, qualcuno l'ha visto? Il film, intendo, non il cardinale.
Alla fine, quando si parla così tanto di un film, passa la voglia di andarlo a vedere.
E poi sono reduce dalla visione di Saturno contro, questo mese in heavy rotation su Sky Cinema. La regia di Ozpetek è raffinata, certo, ma il film, mi pare, è l'ennesimo ritratto minimalista di un gruppo di trentenni-quarantenni di fine millennio.
Mi sembra che il processo di Muccinizzazione del cinema italiano, purtroppo, sia ormai in fase avanzatissima.
C'è addirittura Accorsi in crisi coniugale!
(Walter, tu che hai inventato le vhs collegate ai giornali e che hai proposto di togliere gli spot dai film, nel primo consiglio dei ministri - anzichè occuparti di Ici e balle varie - fai una cosa seria: vieta per decreto i film con Accorsi in crisi coniugale)
Hai voglia a dire: l'introspezione dei personaggi, la leggerezza dei dialoghi, le ambientazioni radical chic...
Ma la trama?
Esiste, una trama?
Mah...
Cj propone un antidoto: lunedi' prossimo proiezione collettiva del nuovo dei grandi fratelli Coen.
Fate uscire il Drugo che c'è in voi...
Chi c'é?
mercoledì 13 febbraio 2008
BOMB BOMB IRAN, BY BEACH BOYS
Proprio oggi fratello Jr ci ha inviato il link per il video di Yes We Can:
Stasera sul blog di Luca Sofri (http://www.wittgenstein.it/) mi sono imbattuto nella sua parodia, ispirata invece a McCain:
Da vedere tutti e due.
domenica 10 febbraio 2008
Jack
Segnalo agli amici del P.P.D., nel caso avessero perso l'Almanacco dei libri di Repubblica di ieri, l'incipit dell'ultimo romanzo della trilogia di "Drive-In" di Landsdale.
Ora, io sono un grande estimatore di quel grande bastardo che è Joe, ma a giudicare da queste poche righe ho il sospetto che abbia calcato un pò la mano... di certo ha cambiato ancora pusher...
Tutti loro vivevano nel grande drive-in Orbit, sotto un buco nel cielo popolato di ombre. Una volta il buco si contrasse come uno sfintere e cagò una melma scura e appiccicosa.
Che puzzava.
E si attaccava ai piedi.
Qualcuno credette che fosse commestibile, perchè una volta erano piovute mandorle ricoperte di cioccolato e cose simili, ma quella poltiglia non c'entrava niente con le mandorle al cioccolato. Assolutamente niente. Quelli che la mangiarono si portarono le mani al ventre e morirono urlando.
Per un pezzo i loro corpi restarono accatastati accanto al recinto del drive-in, pronti per il trasporto. E furono trasportati, infatti , ma non lontano.
(Ne parleremo dopo).
La roba melmosa, la merda di Dio, fu finalmente spalata via con grandi badili improvvisati ricavati da cofani di automobili, e fu depositata contro il recinto per rinforzarlo. La cosa funzionò: la melma si indurì come cemento, e quando se ne aggiungeva della fresca si attaccava bene sopra l'altra. Così la parete si alzava.
Ma torniamo al cielo.
Coloro che ci vivevano sotto lo chiamavano il buco del culo di Dio. O meglio, Jack lo chiamava così, e la definizione prese piede.
Jack era l'uomo di punta. Il leader di tutto il drive-in, baby. Come tutti gli altri, non era invecchiato neppure di un giorno durante il tempo trascorso lì. Almeno fisicamente. Dal punto di vista emozionale e mentale, be', era una specie di relitto. La sua mente aveva bisogno di un bastone per camminare. Le sue emozioni di un girello a ruote.
Ma era diventato l'uomo di punta.
Jack, l'uomo del drive-in.
sabato 9 febbraio 2008
Io può
A voler vedere bene, molto prima di Obama ci era arrivato Spillo Altobelli, uno dei più raffinati intellettuali che il nostro paese ha conosciuto nel dopoguerra: "C'è chi può e chi non può: io può" (secondo alcune versioni - ancora più divertenti - avrebbe addirittura detto: io, modestamente, può"
Al di là della primogenia sullo slogan, il fatto è che anche Walter nostro ha fatto suo l'ormai celebre "Yes, We Can", coniando invero un più italiota "Si può fare" (pezzo trascurabile della Premiata Forneria Marconi, se non ricordo male, ma Walter ha scelto "Mi fido di te" di Lorenzo)
Ovvero, possiamo vincere anche da soli.
La scelta coraggiosa del Walter, bisogna ammetterlo, ha spiazzato un pò tutti.
Avversari e alleati (o ex).
Ha sicuramente sparigliato le carte in campo avversario, costringendo il Cavaliere Banana a rincorrere (finalmente!) e a metter su in pochi giorni un improbabile megalistone con dentro tutti, dalla Mussolini a Dini, da Gasparri a Rotondi, da De Gregorio a Mastella, costringendo Fini ad ammainare le sue bandiere senza nemmeno consultare la sua base (chissà cosa ne pensano...). E ha riaperto di fatto un solco con l'Udc: vedremo cosa farà da grande Casini.
Ha anche rianimato - quando in molti ormai avevano perso ogni speranza - un centrosinistra che versava in stato comatoso, fisicamente e psicologicamente provati da un calvario durato oltre 20 mesi.
Perchè, siamo sinceri, agli elettori mica si poteva raccontare la favoletta che è stata tutta colpa di quei pochi, Mastella e Dini, che alla fine hanno staccato la spina a Prodi (peraltro da tempo attaccato a una macchina per la respirazione artificiale).
Perchè non gli si poteva certo riproporre la solita alleanza ampia ed eterogenea, in cui nessuno è sostanzialmente d'accordo su nulla, con il solito programma di 300 pagine che contiene tutto e il contrario di tutto.
Dunque serviva una svolta, un'accelerazione.
Al di là della primogenia sullo slogan, il fatto è che anche Walter nostro ha fatto suo l'ormai celebre "Yes, We Can", coniando invero un più italiota "Si può fare" (pezzo trascurabile della Premiata Forneria Marconi, se non ricordo male, ma Walter ha scelto "Mi fido di te" di Lorenzo)
Ovvero, possiamo vincere anche da soli.
La scelta coraggiosa del Walter, bisogna ammetterlo, ha spiazzato un pò tutti.
Avversari e alleati (o ex).
Ha sicuramente sparigliato le carte in campo avversario, costringendo il Cavaliere Banana a rincorrere (finalmente!) e a metter su in pochi giorni un improbabile megalistone con dentro tutti, dalla Mussolini a Dini, da Gasparri a Rotondi, da De Gregorio a Mastella, costringendo Fini ad ammainare le sue bandiere senza nemmeno consultare la sua base (chissà cosa ne pensano...). E ha riaperto di fatto un solco con l'Udc: vedremo cosa farà da grande Casini.
Ha anche rianimato - quando in molti ormai avevano perso ogni speranza - un centrosinistra che versava in stato comatoso, fisicamente e psicologicamente provati da un calvario durato oltre 20 mesi.
Perchè, siamo sinceri, agli elettori mica si poteva raccontare la favoletta che è stata tutta colpa di quei pochi, Mastella e Dini, che alla fine hanno staccato la spina a Prodi (peraltro da tempo attaccato a una macchina per la respirazione artificiale).
Perchè non gli si poteva certo riproporre la solita alleanza ampia ed eterogenea, in cui nessuno è sostanzialmente d'accordo su nulla, con il solito programma di 300 pagine che contiene tutto e il contrario di tutto.
Dunque serviva una svolta, un'accelerazione.
E secondo me, se lo si analizza, è un rischio ben calcolato.
Con la riproposizione del film già visto, si profilerebbero infatti due possibili scenari. In caso di sconfitta, si aprirebbero gli ennesimi processi e rischieremmo di bruciare anche Veltroni, l'unico che oggi può fare la differenza (lo dicono tutti i sondaggi). In caso di vittoria (assai inverosimile per la verità: difficile che gli elettori possano premiarci dopo gli ultimi avvenimenti) non si riuscirebbe, a mio giudizio, come al solito a combinare nulla e ci si avvierebbe verso il consueto travaglio, con governi traballanti che cadono, si rialzano, magari con dei ribaltoni o dei ribaltini, oppure dei governi bis, o dei tecnici, e chi più ne ha più ne metta.
Tutto questo ci costa assai. Non è un processo indolore.
E' chiaro, io stesso ho il cuore diviso a metà, non posso certo ritenermi soddisfatto dell'ennesima divisione a sinistra.
Però quello che abbiamo davanti, la nostra storia recente, è un clamoroso fallimento.
Su tutta la linea. Dobbiamo ammetterlo, senza indugi.
Essere contro Berlusconi non è sufficiente. Non basta, o almeno non basta più.
Oggi è necessario fare anche proposte chiare e concrete (ne bastano poche) per un paese in declino, forse inesorabile. Imporre una svolta radicale e un ricambio generazionale. Abbandonando tatticismi esasperati e buttando in campo un pò di coraggio e di sfrontatezza.
Allora, avanti Walter.Con la riproposizione del film già visto, si profilerebbero infatti due possibili scenari. In caso di sconfitta, si aprirebbero gli ennesimi processi e rischieremmo di bruciare anche Veltroni, l'unico che oggi può fare la differenza (lo dicono tutti i sondaggi). In caso di vittoria (assai inverosimile per la verità: difficile che gli elettori possano premiarci dopo gli ultimi avvenimenti) non si riuscirebbe, a mio giudizio, come al solito a combinare nulla e ci si avvierebbe verso il consueto travaglio, con governi traballanti che cadono, si rialzano, magari con dei ribaltoni o dei ribaltini, oppure dei governi bis, o dei tecnici, e chi più ne ha più ne metta.
Tutto questo ci costa assai. Non è un processo indolore.
E' chiaro, io stesso ho il cuore diviso a metà, non posso certo ritenermi soddisfatto dell'ennesima divisione a sinistra.
Però quello che abbiamo davanti, la nostra storia recente, è un clamoroso fallimento.
Su tutta la linea. Dobbiamo ammetterlo, senza indugi.
Essere contro Berlusconi non è sufficiente. Non basta, o almeno non basta più.
Oggi è necessario fare anche proposte chiare e concrete (ne bastano poche) per un paese in declino, forse inesorabile. Imporre una svolta radicale e un ricambio generazionale. Abbandonando tatticismi esasperati e buttando in campo un pò di coraggio e di sfrontatezza.
Bene così.
Probabilmente non si vincerà, ma almeno si cadrà in piedi.
4 stagioni
SOLSTIZIO D'ESTATE
Estate sposa, sei giunta all`inizio
orgogliosa del tuo caro Solstizio;
la situazione lui prende in pugno
in questo afoso fine di Giugno.
Il tuo vestito bianco prepara
con la giornata dell`anno piu` chiara
luce e calore son pizzi e ricami
la moda ha sempre eleganti dettami
e questo battesimo di Sole radioso
qualsiasi ansia mette a riposo;
feste in spiaggia, ombrelloni e sdrai
per esorcizzare i nostri guai.
EQUINOZIO D'AUTUNNO
Ritorna a scuola il giovane alunno
ritorna la legge dell`Autunno
coi suoi tramonti sempre piu` anticipati
e i suoi rovesci che bagnano i prati
e mentre il ricordo dei giorni piu` lunghi
cede il passo al vento ed ai funghi
colori forti assumon le foglie
prima di lasciare le piante spoglie.
E` come un attimo di riflessione
in questo mondo che e` un polverone
se va veloce, senza mai sosta
c`e` tempo per una caldarrosta.
SOLSTIZIO D'INVERNO
Inverno neonato dove mi conduci ?
nelle vie del centro con le mille luci
intermittenti ma sempre accese
e poi i negozi, la gente, le spese...
Il tuo inizio e` proprio col botto
ma poi prosegui con freddo e cappotto
la tua frenesia ha ceduto il passo
ora sei calmo, non sei piu` gradasso
i rami spogli come nude braccia
mentre di notte la strada ghiaccia;
sei piu` tranquillo, cosi` mi piaci
riscalda il camino fino alle braci.
EQUINOZIO DI PRIMAVERA
Comincio a sperare buone nuove
fuori fa il sole ma a volte piove
ma mentre l`Inverno fa le valigie
la mia mente gia` si dirige
verso lidi piu` soleggiati
che anticipano calde Estati
sperando in giorni costruttivi
di dialoghi e sentimenti positivi
lei e` una Donna, solare sorriso
ma se vuole amarmi, non ha ancora deciso
sara` una fata o una chimera ?
resto ottimista: lei e` Primavera.
Il Cesco
Estate sposa, sei giunta all`inizio
orgogliosa del tuo caro Solstizio;
la situazione lui prende in pugno
in questo afoso fine di Giugno.
Il tuo vestito bianco prepara
con la giornata dell`anno piu` chiara
luce e calore son pizzi e ricami
la moda ha sempre eleganti dettami
e questo battesimo di Sole radioso
qualsiasi ansia mette a riposo;
feste in spiaggia, ombrelloni e sdrai
per esorcizzare i nostri guai.
EQUINOZIO D'AUTUNNO
Ritorna a scuola il giovane alunno
ritorna la legge dell`Autunno
coi suoi tramonti sempre piu` anticipati
e i suoi rovesci che bagnano i prati
e mentre il ricordo dei giorni piu` lunghi
cede il passo al vento ed ai funghi
colori forti assumon le foglie
prima di lasciare le piante spoglie.
E` come un attimo di riflessione
in questo mondo che e` un polverone
se va veloce, senza mai sosta
c`e` tempo per una caldarrosta.
SOLSTIZIO D'INVERNO
Inverno neonato dove mi conduci ?
nelle vie del centro con le mille luci
intermittenti ma sempre accese
e poi i negozi, la gente, le spese...
Il tuo inizio e` proprio col botto
ma poi prosegui con freddo e cappotto
la tua frenesia ha ceduto il passo
ora sei calmo, non sei piu` gradasso
i rami spogli come nude braccia
mentre di notte la strada ghiaccia;
sei piu` tranquillo, cosi` mi piaci
riscalda il camino fino alle braci.
EQUINOZIO DI PRIMAVERA
Comincio a sperare buone nuove
fuori fa il sole ma a volte piove
ma mentre l`Inverno fa le valigie
la mia mente gia` si dirige
verso lidi piu` soleggiati
che anticipano calde Estati
sperando in giorni costruttivi
di dialoghi e sentimenti positivi
lei e` una Donna, solare sorriso
ma se vuole amarmi, non ha ancora deciso
sara` una fata o una chimera ?
resto ottimista: lei e` Primavera.
Il Cesco
venerdì 8 febbraio 2008
THE ULTIMATE D.J. PAULETTE 2007 COMPILATION
"The ultimate Dj Paulette 2007 compilation: night side and day side"
NIGHT SIDE:
All I need - Radiohead
Fake empire - The National
Put your head towards the air - Editors
Chain of flowers - Grindermen
Society - Eddie Vedder
Bloodstream - Stateless
The saddest sound - Devastations
Interventation - Arcade Fire
On and on and on - Wilco
Dear darkness - PJ Harvey
Pioneers to the falls - Interpol
Nude - Radiohead
Long nights - Eddie Vedder
To build a home - The Cinematic orchestra
The hardest ship of the world - Karen Ann
Just as you are - Robert Wyatt
Vortex - Grinderman
Enchanted - Patrick Wolf
Title track - Okkervill River
DAY SIDE:
Smokers outside the ospital door - Editors
Delivery -Babyshambles
Fluorescent adolescent - Arctic Monkeys
The Heinrich manouver - Interpol
Elephant gun - Beirut
Ruby - Kaiserchiefs
Little Cream Soda -White Stripes
Rythm and soul - Spoon
Tick tick boom - The Hives
The prayer - Bloc Party
Nag nag nag nag nag - Art Brut
Unless it's kicks - Okkervil River
Gloden skank - Klaxons
Suburban nights - Hard Fi
Chelsea Dagger - Fratellis
American X -Black Rebel Motorcycle Club
Crumble - Dinosaur Jr
If you were there, beware - Arctic Monkeys
Agaetis biryun - Sigur Ros
lunedì 4 febbraio 2008
domenica 3 febbraio 2008
Unità di crisi, part two
Mentre al Bellavita impazzava la festa di Carnevale agli ordini di Dj Paulette e Dj Lukka, l'Unità di Crisi si è riunita a casa di Big.
Presenti Cj, Big, Steve e le rispettive compagne.
Acclarato che il tentativo di Marini era destinato a fallire miseramente, l'Unità dio ha cercato di elaborare le strategie per evitare, di quì a qualche mese, un'assai probabile disfatta.
Davanti alla superba fajolada e al platano fritto di Liz (bella serata, big...) sono state avanzate diverse ipotesi. Scartata la possibilità che il Cavalier Banana venga raggiunto dall'ennesimo avviso di garanzia - è una strada che in passato ci ha già dato tante soddisfazioni, ma che ora non è più percorribile - proviamo qui a riassumere le varie proposte.
1. SENATORI A VITA: Non risultano esserci limiti al numero dei senatori a vita. Napolitano potrebbe dunque, già la prossima settimana, procedere alla nomina di un buon numero di nuovi senatori, lo stretto necessario per riottenere la maggioranza. Qualche nome: Umberto Eco, Nanni Moretti, Francesco De Gregori, Tina Anselmi, Michele Serra, Cristiano Lucarelli, Pietro Ingrao, Renzo Foa.
2. RAPIRE LA VECCHIA: Il Berlusca non vuole le larghe intese? E noi, come Fantozzi dopo aver battuto il grande capo a biliardo (nel Secondo tragico, se non sbaglio: Cesco correggimi), rapiamo la vecchia troia e lo ricattiamo. (Ndr: notizia dell'ultima ora, anche questa strada non + più percorribile...)
3. IL GOVERNO DELLA PATATA: A Fini e Casini sembra che non dispiaccia la patata. E tanti altri del centodestra sembrano non disdegnare la compagnia occasionale di attricette, soubrette e veline. Bene: si proponga un governo a tempo, con un programma minimo basato sulla valorizzazione della patata stessa, i numeri si troverebbero senza problemi.
4. OBAMA INSEGNA: Estendere da subito il diritto a stranieri, extracomunitari, con permesso di soggiorno e abusivi, per poi presentare una serie di candidati radicati sul territorio: un egiziano a Milano, un Rumeno a Roma, uno slavo a Piacenza, un senegalese a Napoli, ecc... Candidato premier: Nino La Rocca o SuperMario Balotelli.
5. SECESSIONE: Dopo i tanti proclama di Bossi e tutte le puttanate sulla Padania, è ora che anche l'Etruria alzi la testa: Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Alto Lazio dichiarino la secessione, e poi vediamo chi vince le elezioni nel nuovo soggetto...
6. LEGGE TV: Varare in fretta una nuova legge - assai equilibrata - sulle tv: abolizione di Rai3, Rai2 solo sul satellite, annessione del Tg1 a Mediaset, che si accaparrerebbe anche Sanremo, il Giro d'Italia, la Serie A e cazzi annessi. Silvio si ricrederebbe...
7. CAPITALE A CEPPALONI: Spostare la capitale da Roma sino alla ridente cittadina campana potrebbe essere un'operazione costosa, ma ci sarebbe un ritorno in termini di consenso ad un nuovo governo che tiri a campare qualche mese.
8. I BAMBINI SONO DI SINISTRA? "I bambini sono di sinistra perché si fanno fregare quasi sempre. Ti guardano, cacci delle balle vergognose e loro le bevono, tutti contenti." Così diceva Claudio Bisio. Sarà vero? Tanto vale provarci, garantendo da subito il voto a tutti, senza distinzione di età. Problemi con il Vaticano: la Cei ha subito chiesto di estendere tale provvediamento anche ai feti e agli embrioni con almeno quattro settimane di vita...
9. MANDATO ESPLORATIVO A RAZINGER: potrebbe avere più chance di Marini. Nel programma: abolizione della scuola pubblica, ripristino del latino, proclamazione dell'indipendenza dello Stato Vaticano (il Lazio, più o meno), annessione dei territori di Avignone, esclusione dai programmi scolastici dell'illuminismo, delle teorie di Darwin e di Galileo, lui e tutte le sue balle sul fatto che la terra non è piatta...
10. RICAMBIO GENERAZIONALE: Beh, se proprio si deve andare a votare subito allora proponiamo un ricambio drastico: 50% dei candidati donne, 33% sotto i 40 anni, a casa chi è già stato 2 legislature in parlamento, a casa chi è inquisito, niente parenti dei leader, qualche operaio e non solo avvocati, pochi ministri di cui la metà donne, al massimo una trentina di sottosegretari...
Beh, ma quest'ultima sembra proprio pura utopia...
venerdì 1 febbraio 2008
NY 13, TIMES SQUARE
Times Square è esattamente come uno se l'aspetta, un'immensa fiumana di uomini e donne che come robot procedono incolonnati nelle due direzioni di marcia.
Cj è spaesato.
Si muove lentamente sul marciapiede, nella vana speranza di trovare un angolo nel quale è possibile fermarsi un istante, senza rischiare di essere risucchiati dalla corrente.
La folla che scivola tutto intorno è uno spaccato rivelatore della varietà umana.
Fa freddo, ed è calato il buio.
L'appuntamento con Paulette, Steve e Winnie è stato fissato per le 21. Si va a mangiare qualcosa insieme all'Hard Rock Cafe'.
Nell'attesa, Cj osserva ammutolito lo spettacolo abbacinante delle insegne al neon sui grattacieli di fronte a lui, un caleidoscopio di luci e di colori che variano di continuo.
Sulla Settima Avenue, in particolare, incombe un'installazione del Nasdaq, ovvero una bandiera a stelle e strisce di dimensioni colossali che domina il paesaggio.
"Fuck", pensa Cj, "i soliti nazionalisti."
Al suo fianco, un enorme monitor a cristalli liquidi proietta le principali notizie economiche e persino le quotazioni della borsa.
"Perfetto per la Giulia!", dice tra sè.
Sulla 42esima, il traffico non conosce sosta. Una fila interminabile di taxi e di bus procede a passo costante. Attraversare la strada potrebbe essere davvero un'impresa.
Il flusso sensuale di dati al neon scorre ininterrotto, ovunque Cj volga lo sguardo. Un'anarchia selvaggia di segni e di simboli: LG, Toys, Philips, Swatch, Doc News, JVC, Reuter, Panasonic...
Cous cous
La scorsa settimana siamo andati a vedere Cous Cous.
Ce ne avevano parlato gli amici, e le critiche erano state assai positive.
(Un film di Abdel Kechiche. Con Habib Boufares, Hafsia Herzi, Faridah Benkhetache, Abdelhamid Aktouche, Bouraouïa Marzouk, Alice Houri. Genere Drammatico, colore 151 minuti. - Produzione Francia 2007. - Distribuzione Lucky Red.
Beiji, 6o anni, lavora alla riparazione delle imbarcazioni nel porto di Sète, vicino a Marsiglia. Poco disposto alla flessibilità che la nuova organizzazione impone, viene licenziato. Beiji è divorziato e ha una nuova compagna ma non ha perso i contatti con la famiglia. Ora l'uomo vuole realizzare un sogno: ristrutturare una vecchia imbarcazione e trasformarla in un ristorante in cui proporre come piatto forte il cous cous al pesce. Nonostante le difficoltà economiche Beiji trova l'aiuto di tutti i familiari e l'impresa pare destinata al successo.)
Mi trovo in difficoltà a dare un giudizio.
All'uscita dal cinema, io e Sandy eravamo d'accordo nel sentirci delusi.
Io, tra le altre cose, mi ero addormentato un paio di volte nel bel mezzo della proiezione.
Il problema è che Cous Cous è troppo lungo. E inutilmente lungo, direi. Impassabili inquadrature fisse sulle donne che preparano il cibo, o che scorticano il pesce, sui commensali che mangiano il cous cous con i granellini infilati nei denti.
L'apice lo si raggiunge nelle scene finali, con il protagonista che insegue ripetutamente tre ragazzini che gli hanno rubato il motorino proprio la sera dell'apertura del suo ristorante e che scorrazzano tra gli squallidi caseggiati del porto, e con la figlia della sua nuova compagna che esegue la danza del ventre (di nome e di fatto, sembra Maradona tra una clinica e l'altra) per guadagnare tempo davanti agli invitati affamati, in attesa che arrivi finalmente il cous cous.
Però poi, rimuginandoci sopra, vengono a galla anche i lati migliori.
In primo luogo, i personaggi femminili, tutti o quasi di origine araba, ma in Francia ormai da decenni, tutti molto belli.
Le donne delle due famiglie di Beiji riescono a mettere da parte gelosie e invidie reciproche, e prendono in mano la situazione, facendosi in quattro per aiutarlo a coronare il suo sogno.
E pensare che lui, in cambio, non regala nemmeno un sorriso in oltre due ore e mezzo...
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