Pubblico qui, senza il consenso dell'autore, un'agevole e utilissima guida per un breve soggiorno nella capitale francese.
E' stata stilata dall'ottimo J in esclusiva per il viaggio della Big's family, in primavera, ma grazie a una serie di inenarrabili sotterfugi CJ è riuscito a entrarne in possesso, in tempo utile per la sua vacanza dello scorso giugno.
E' davvero una miniera di preziosi suggerimenti.
NB: CJ ha tuttora il sospetto che la frase "Gli architetti che si fanno le pippe con il cemento armato tailandese o il design finlandese tardoesistenzialista non sanno neanche che esiste, Pariscope" possa essere in qualche modo indirizzata a lui.
PREMESSA
L’imporante è partire bene, quindi prendi in edicola l’ultimo numero di Pariscope, costerà un euro: è un settimanale dove trovi tutte le informazioni su musei, gallerie, mostre, concerti, appuntamenti, teatro, spettacoli, eventi, orari, prezzi ecc. In più ogni settimana trovi un lungo elenco di ristoranti parigini, divisi per zona e per tipo di cucina, con prezzi, indirizzo, orari e telefono, più una piccola scheda. Pariscope è utilissimo e differenzia il turista intelligente dal turista pirla. Gli architetti che si fanno le pippe con il cemento armato tailandese o il design finlandese tardoesistenzialista non sanno neanche che esiste, Pariscope.
Per i trasporti in città la metropolitana è il mezzo migliore in assoluto. Sconsiglio di fare abbonamenti particolari, che sulla carta possono sembrare convenienti ma che poi si rivelano una chiavata: non foss’altro perché a Parigi
è molto bello camminare, i boulevard e i larghi marciapiedi si prestano alla deambulazione open air e va a finire che il tuo abbonamento ti rimane nel culo. Piuttosto prendete i carnet da 10 biglietti, sono comunque convenienti, se ne finisci uno ne prendi un altro e mal che vada ci perdi proprio poco. Idem per le carte dei musei, è vero che risparmi ma per ammortizzarle devi vedere 18 musei in tre giorni, non mi sembra molto sensato. Se fate tardi la sera (verifica l’orario di chiusura della metro) o se volete fare gli sboroni, i taxi sono meno cari di quelli italiani e una comoda alternativa alla metro, molto usati dagli autoctoni.
QUALCHE ITINERARIO
Per tutte le robe più classiche ti leggi la tua bella guida e te la cavi da solo. Io qua ti segnalo qualche itinerario, tradizionale e non, che il bomber Ronda ha percorso più volte e con grande gaudio.
Ile de la CitéParti dal Pont Neuf (ci arrivi con la metro a Chatelet) e ti infili in Place Dauphine, poi ti inoltri sull’isola. Arrivi al Palazzo di Giustizia e vai a vedere (da non perdere per nessuna ragione) la Sainte Chapelle. Esci ammirato. Più avanti trovi Notre Dame, che visiterai anche se devi fare la fila: se ne hai voglia prima o dopo puoi fare una deviazione e far passare un po’ di bouquinistes sulle rive della Senna.
Passi nel giardinetto dietro a ND (guardando la cattedrale, a destra c’è l’ingresso), fai il ponte e approdi all’Ile Saint-Louis: percorri la via centrale, piena di negozietti degni di un’occhiata. A metà circa di quella via, sulla sinistra trovi una bottega che vende il foiegras, entri e ti fai fare un assaggio o meglio ancora un panino, il tutto innaffiato da un bicchiere di bianco. Godi, ringrazi e te ne vai. Arrivato in fondo all’isola San Luigi prendi il Pont de Sully a sx, ti nfili nel boulevard Enrico 4° e per magia ti trovi a place de la Bastille. Occhio che la Bastiglia non c’è da un pezzo. Se vuoi a questo punto puoi tornare indietro prendendo rue de Rivoli, che ha tanti negozi, e così facendo raggiungi l’Hotel de Ville che è sempre un bel vedere. Il tutto, visitando SC e ND e magari fermandosi per un sandwich o sulle bancarelle, ti prenderà una mezza giornata abbondante, quasi intera se te la prendi comoda.
Marais
Puoi partire da place de la Bastille, quindi puoi agganciarti all’itinerario di prima. Arrivi a place des Vosges (altra cosa da non perdere per nessuna ragione), dove ci si può fermare per un panino o per una merenda (c’è un bel parco). Sotto i portici ci sono gallerie d’arte, la casa di Victor Hugo e spesso degli artisti di strada, tendenzialmente musicisti.
Da Place des Vosges entri nel quartiere ebraico: rue des Francs-Bourgeoises, des Rosiers, Vieille du Temple, des Archives ecc, girale a seconda dell’ispirazione del momento. E’ una passeggiata davvero molto bella. Attenzione! All’angolo tra rue des Rosiers e rue des Hospitaliers Saint Gervais trovi due spacciatori di falafel da asporto (uno su rue de Rosiers e uno sull’altra, si chiama Chez Marianne): consiglio fanaticamente un copioso assaggio, li individui dalla coda che si forma fuori. Risolta questa imprescindibile incombenza puoi tornare a passeggiare anche senza meta nel quartiere, non ci sono monumenti o cose particolari da vedere, ma è una zona molto molto bella: l’unica roba ricordati che al sabato gli ebraici hanno la singolare tradizione di non lavorare, quindi potresti trovare i negozi chiusi. C’è pieno di gay, occhio. Cerca di trovare (non è facilissimo) place du Marché S.te Catherine, è piccola e raccolta ed è una sosta ideale per un caffè. Puoi raggiungere in poco tempo il Beaubourg e Les Halles, dove ti consiglio di vedere Saint Eustache, una chiesa maestosa. Giro da tre o quattro ore con doppia sosta per riposino e falafel.
Belleville
Prendi la metro e vai fino a place Gambetta. Da visitare c’è il cimitero del Pere Lachaise, che personalmente amo molto: la visita può prenderti da mezz’ora a tre ore, dipende quanto ti piace starci dentro. Se ci stai dentro tutta la vita vuol dire che eri famoso. Nel quartiere ci sono parecchi localini interessanti, prolifera il cous cous ovviamente, o sennò se cerchi qualcosa di più tradizionale assolutamente da frequentare è il Baratin, un bel bistrot in Jouye Rouve. Finita la visita nel quartiere multietnico per eccellenza, se avete voglia di camminare prendete Avenue Gambetta, poi rue du Chemin Vert e dopo un tre quarti d’ora/un’ora come per incanto siete a Place des Vosges.
Montmarte
Altra visita impedibile. Scendi con la metro a Pigalle (dove c’è il Moulin Rouge), resisti se puoi alle tante tentazioni della carne e ti infili in rue des Abesses poi in place des Abesses. Continui a salire verso sinistra, vedi il Moulin de la Galette, trovi le vigne a cielo aperto e poi svolti verso destra e arrivi in place du Tertre (quella con i pittori ecc.) Da qui al Sacro Cuore è un giuoco da ragazzi. Non salire subito al Sacro Cuore da dove scendi con la metro, preferisci l’itinerario da me consigliato, sennò tanto vale che ti scriva la guida. Sulla scalinata del SC ci sono spesso dei musicisti, e ai piedi della scalinata ci sono negozi di vestiti usati: non so se le due robe sono collegate, ma è così.
Champs-Elysées
Personalmente non amo molto, però parti dal Louvre e ti fai il bel parco delle Tuileries: ci sono un sacco di panchie e seggiole, è un bel posto per mangiare un panino e riposare o far giocare i bambini (infatti c’è pieno di preti). Avanti dritto la maestosa Place de la Concorde e poi l’Arco di Trionfo (a mio avviso non imprescindibile).
Se vuoi dall’Arco puoi tagliare giù, in metro o a piedi, per la Torre Eiffel.
Rive Gauche
Anche qua passeggia pure alla cazzo che non ti sbagli. Le viuzze tipo Rue de la Tarpe o Xavier Privas o de la Huchette sono la parte più animata del Quartiere Latino, ci sono miliardi di ristoranti e bistrot, molto turistico ma divertente. La Fontana Saint-Michel è un punto di ritrovo per i giovani, poi Boulevard Saint Michel e Boulevard Saint Germain sono da fare. In Place St. Germain de Près c’è la chiesa da vedere e soprattutto Les Deux Magots, il Café Flore e la brasserie Lipp, tutti café-bistros storici (Sartre e tutte quelle pippe lì). Cerca una stradina che si chiama Cour de Commerce Saint André, ci entri dal blvd Saint Germain, è molto bella: lì c’è anche il Procope, altro bistrot storico e da visitare. Se la guida ti segnala dei passages in questa zona, provate a farne qualcuno. In ogni caso Quartiere Latino e Saint Germain sono due quartieri eccezionali, pieni di ristoranti e locali, negozi di antiquariato, librerie, artigiani vari, negozi di fumetti e di sigari o cappelli, gallerie eccetera eccetera, è un posto molto vivo, bello da visitare anche senza un itinerario particolare.
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