Sottovalutato anche qui da noi, forse a causa di quella timidezza,
di quel garbo e di quella pacatezza che lo contraddistinguono, Antonio “Tony
Face” Bacciocchi - coinventore di “Tendenze” e membro storico dei Not Moving - è
stato ed è tutt’ora un grande agitatore culturale. Cultura da intendersi nel
senso popolare del termine. A differenza di altri intellettuali più snob, Tony
non ha mai nascosto le sue simpatie verso passioni pop come la musica e il
calcio, oltre che per la politica e i temi sociali. Chi legge il suo blog (http://tonyface.blogspot.it)
lo sa bene.
“Entrambi i fenomeni, calcio e rock, sono identitari” - racconta
Bacciocchi in una recente intervista a Rolling Stone – “hanno un immaginario
simile: come in un concerto la rockstar si esibisce davanti a un pubblico
numeroso che lo incita e lo appoggia, lo stesso fa il calciatore…”. Per
chiarire meglio il concetto, cita John Peel, storico DJ della BBC: “Sebbene entrambi siano condotti da gente
volgare e rozza che non ha cuore altro che il cliente che paga, il prodotto in
sé in entrambi i casi mantiene una capacità di partecipazione emotiva che va oltre
la comprensione dei suddetti rozzi e volgari”.
Il tema del rapporto tra calcio e musica viene approfondito
davvero con dovizia di particolari in “ROCK’n’GOAL. CALCIO E MUSICA. PASSIONI
POP”, scritto a due mani con Alberto Galletti ed edito da Vololibero, con prefazione
di Jacopo Casoni e postfazione di Claudio Agostoni.
Un libro che parla di calcio e di pop-rock. Ovvero, il sogno di
Nick Hornby. Il sogno di molti di noi. "Rock’n’goal" ne analizza
tutte le possibili, anche quelle più improbabili e insospettabili, connessioni.
Calciatori cantanti, canzoni dedicate al calcio, tifosi eccellenti, il rock e
le sottoculture nelle curve. Con stralci di interviste sulle passioni
calcistiche di Mick Jagger, Paul McCartney, Roger Daltrey, Clash e decine di musicisti
e cantautori italiani.
Il volume ha avuto una vasta eco sui media nazionali: ne hanno
parlato i maggiori quotidiani, il sito
del Corriere gli ha dedicato persino una bella galleria fotografica, e Tony è
stato ospite di Sky e a Quelli che il calcio.
Gli aneddoti e gli episodi da riportare sarebbero tantissimi,
basti citare di un Julio Iglesias portiere della squadra giovanile del Real
Madrid, di un piccolo David Bowie ottima ala sinistra, di un Badly Drawn Boy che
a diciotto anni fece un provino per il Manchester United. O anche dei 45 giri
incisi da Paul Gaiscogne, Kevin Keegan e Giorgio Chinaglia. Delle esibizioni
pedatorie di Rod Stewart ed Elton John. Della fede dei fratelli Gallagher per
il City, o di quella nerazzurra di Luciano Ligabue, che ha omaggiato Oriali nel
brano “Una vita da mediano”. Di “Santa
Maradona”, grande successo dei Manonegra. Di Jagger sul palco a Torino, l’11
luglio del 1982, con la maglia azzurra di Paolo Rossi. E del finale di
“Fearless” dei Pink Floyd, con il coro della Kop, la curva del Liverpool,
che intona “You’ll never walk alone”.
Tra le storie meno conosciute, c’è quella di Billy Bragg: durante
un suo viaggio in Bolivia per realizzare un documentario per la BBC, a 4000
metri di quota davanti a un panorama mozzafiato, riuscì a captare una
trasmissione inglese in cui si annunciava che il suo West Ham aveva perso 6-0
contro l’Oldham. Commentò: ‘Sentii il mondo crollarmi addosso”. Oppure c’è
quella di “Munich Air Disaster 1958”,
una bellissima canzone di Morrissey, da ragazzo assiduo frequentatore
delle gradinate dell’Old Trafford, omaggio ai calcatori del Manchester United
scomparsi in una tragedia aerea: “Li abbiamo amati, li piangiamo, sfortunati
ragazzi in rosso”. Tornando in Italia, bella la testimonianza di oSKAr (Oscar
Giammarinaro), leader della storica band Statuto, ultrà granata, in cui
racconta il suo incontro con l’allora capitano del Torino Giorgio Ferrini: enorme,
forte e fiero, (…) sempre pronto a difendere tutti i suoi compagni. “Quando
diventai capitano dei pulcini dissi al mio allenatore: ma io dovrei fare come
Ferrini? Come Ferrini non c’è nessuno, mi rispose con un’aria lui quasi
sconsolata”.
Queste e altre chicche ci racconteranno Tony Face e Alberto
Galletti in persona, mercoledì 27 novembre (ore 21), ospiti del Caffè
letterario Melville di San Nicolò.
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