giovedì 20 dicembre 2007

NY 05, LA VERSIONE DI STEVE (GIORNO 0)


Facciamo un passo indietro.
Quando C.J. atterra a New York, infatti, tre maratoneti sono già lì ad aspettarlo.
E non sono maratoneti normali...

Eccovi il racconto di Steve:

"Era passato un anno esatto da quando, con la lucidità di un folle, guardando negli occhi un Paulette distrutto dalla fatica, gli dissi:
- il prossimo anno facciamo la maratona di New York!
Eravamo ad Atene, nello stadio delle Olimpiadi del 1896, alla fine di quella che per noi allora era ancora “l’impresa”: 10 km di corsa con un numero e la scritta “Italia” sul petto, tra centinaia di persone, che come noi avevano corso ai piedi del Partenone, spinte dal mito di Filippide e dalla voglia di rappresentare se stessi e il proprio paese.
Era passato un anno esatto ed eravamo lì, io, Paulette e l’immancabile Vinnie, atterrati a Newark, pronti per “l’Impresa”, stavolta con la "i" maiuscola.

Mi ricordo l’impatto con gli Stati Uniti, si apre la porta scorrevole e mi affaccio sul marciapiede dell’aereoporto.
Potrà sembrare infantile, ma, cazzo!, quanto sono grandi le macchine!
Figa raga, siamo negli States!
Subito mi accendo una Camel e penso.
Penso a Springsteen e al suo Asbury Park.
Penso che è così che si deve vivere, girare il mondo, esaudire i propri sogni.
E penso, guardando quei due cazzoni che sono lì con me, che senza questi amici sarei davvero più piccolo.

Saliamo su un autobus che ci porterà alla Gran Central Station e mi incollo al finestrino. Sicuramente un po’ ci si autosuggestiona, perché in fondo quello che si vede arrivando in un aeroporto di una metropoli, sono delle gran tangenziali e dei tristi quartieri periferici. Ma per chi come me è cresciuto inondato da film e telefilm americani, è tutto uno spettacolo.
Come per Marcovaldo, che immagina di essere al cinema guardando dal finestrino posteriore dell’autobus.
Ci assopiamo un po’ e ci lasciamo trasportare verso Manhattan, fino a quando, prima del sottopasso dell’Hudson ci appare a sinistra lui.. lo skyline della Grande Mela! Ti toglie il fiato!
I giardini Margherita e il grattacielo dei Mille sono lontani…

Corro per un anno intero, corro d’inverno sulla ciclabile della Besurica col gelo che mi taglia la faccia, corro d’estate sulle colline di Borgonovo alle otto di mattina e ogni volta che corro penso a New York, a “facciamo finta che” mi mancano 5 km e sto per entrare in Central Park.
Ecco, uno si prepara per un anno e poi la maratona passa subito in secondo piano.
Si, ok, la faremo, ma non perdiamo un solo attimo, New York non torna tanto facilmente.

Lasciamo i bagagli all’Helmsley e ci tuffiamo in strada, il passo è veloce, quasi impaziente.
Non abbiamo una meta definita, ma alla fine arriviamo a Times Square e veniamo avvolti da luci al neon, video pubblicitari e da tanta, tanta gente.
- Prima di cena non facciamo volare la carta?”
Bubba Gump è lì apposta, “Run Forrest run”, la maglietta che mi stava aspettando, fatta per me…
Scatta la mano sul portafoglio, la estraggo, swish… bip… andata!
Funziona anche oltreoceano, fida compagna di viaggio…"
STEVE

3 commenti:

Gbattm ha detto...

Però anche i Giardini Margherita non sono male! Te lo dice uno che ha praticamente vissuto 10-15 anni su una panca di quei giardini...
Vuoi mettere i record di Shadow aggrappato sul tabellone pubblicitario tutte le domeniche mattine... e Big che prende a calci il tifoso cremonese... e C.j. che, a proposito della mamma, della sorella di Pel* e di una loro amica, le apostrofa: "Cazzo che tre brutte fighe!"... e l'avvocatizio che urla ad Ami**: "Stai sul cazzo a tutti! Vai a casa!"... e Pinango... e Luc***, con il suo ormai celeberrimo: "Don Paolo, Porco d**"... e la borsa della Puma con l'ombrello del Ragioniere Dalla M***.
Bei tempi andati...

Anonimo ha detto...

Già, quanti episodi ai Giardini, e quante ore passate su quella panca, si potrbbe scrivere un libro!
Per la precisione, Big non ha preso a calci un tifoso cremonese, ma, dopo un Piace-Cremo tesissima, seguita da scontri e tafferugli ai Giardini e in Stazione, ha preso a calci un passante che rompeva il cazzo...
Per la precisione 2: Filippide è uno sconosciuto, mentre FIDIPPIDE è il mitico primo maratoneta...

Anonimo ha detto...

Per la precisione 3: Paulette all'arrico ad Atene non era distrutto dalla fatica, bensì leggermente affaticato..