venerdì 14 dicembre 2007


A tutti quei poveretti che passano la vita a lamentarsi del pessimo clima della Pianura Padana e che sognano di trasferirsi in qualche remota spiaggia caraibica, c.j. risponde sempre che a lui, il passare delle stagioni, piace da bestia.

Vuoi mettere - sostiene lui - la malinconia dei nostri boschi in autunno, con tutti quei fantastici colori, oppure il piacere di sorseggiare un vin brulè in piedi al gelo, o di gustare un cartoccio di caldarroste immersi nella nebbia intrisa di odori... o ancora una cioccolata calda dentro un caffè fumante di vapori quando il termometro scende sotto zero...

Fin qui tutto bene, nel senso che le sue argomentazioni - poetiche, si direbbe - sembrano solide.

Ma adesso che l'autunno è quasi finito, perchè non ammettere che passare tutti i sabati o le domeniche ad ammazzarsi la schiena per raccogliere le foglie secche - e fortuna che il suo è uno sputo di giardino - non è il massimo della vita?
Con quell'idiota del suo cane, per di più, che si stende sull'erba a pochi centimetri da lui e lo guarda lavorare per ore...

Oramai ha imparato persino a classificare le varie tipologie, a seconda del grado di difficoltà della raccolta e, di conseguenza, del tempo da impiegarsi.
Il peggio è il noce, con i suoi grappoli di foglie grandi e umide, mescolate con i gusci dei frutti caduti a terra e con dei piccoli rametti secchi che si impigliano nel rastrello.
Poi c'è il ciliegio, se non altro perchè ne produce un numero esagerato.
La vite americana è piuttosto bastarda, perchè le foglie si raccolgono bene, è vero, ma in compenso esse vanno regolarmente a intasare le canale di gronda del tetto.
Infine il glicine, che ne fa un'infinità, e sono talmente piccole che si nascondono nella ghiaia e non riesci più a recuperarle.
La magnolia, invece, merita un discorso a parte, perchè le perde in estate e venti-trenta alla volta, così che tutti i santi i giorni ne devi raccogliere un pò...

Quando il sole tramonta dietro il Monte Pillerone, per c.j. è come vedere la luce.
Depone gli arnesi, si toglie i guanti da lavoro e rientra in casa, visibilmente affaticato.
Si siede davanti al camino acceso e, con il sottofondo dei ceppi di carpino che scoppiettano sulla brace, guarda su televideo se il Bologna ha vinto.
Chissà se è l'anno buono che si torna in A, sospira.

3 commenti:

Unknown ha detto...

So cool!

Fabrizio, Milano

:)

Anonimo ha detto...

cj, comprati un'appartmento nel palazzo che hai progettato :) è in pianura padana, un freddo cane, c'è la nebbia ma non hai lo sbatti delle foglie...

Gbattm ha detto...

in un raro momento di lucidità ci ho pensato, ma non saprei dove piazzare Oski. In condominio l'idiota seminerebbe il panico, qui siamo in 4 e ho dovuto discutere con tutti per colpa delle sue gesta...

cj