E’ uscito alla fine del mese scorso il primo best dei Marlene Kuntz (http://www.marlenekuntz.com/), da almeno un decennio uno dei gruppi più importanti della scena rock del nostro paese.
La collezione ripercorre la carriera della band piemontese, dagli inizi fortemente influenzati dai Sonic Youth di “Daydream Nation” e dalla scena noisy (“Festa mesta” e la struggente ballata “Nuotando nell’aria” sono estratti dal primo album “Catartica” del ’94 per il Consorzio dei Produttori Indipendenti) sino ai lavori più recenti dalle sonorità più complesse e raffinate, nei quali il rumorismo sperimentale si sposa con gradevoli melodie pop (“Musa” - con Paolo Conte al pianoforte - e “Uno” dall’album omonimo del 2007), passando per la celebre “La canzone che scrivo per te”, nella quale il magrissimo frontman Cristiano Godano duetta con Skin.
Nella raccolta c’è spazio anche per le cover, non proprio prevedibili: “La libertà” di Giorgio Gaber e addirittura “Non gioco più” di Mina, già presente in un EP del 2004.
Alcune assenze non passano inosservate ai fan della prima ora: “Sonica”, ovvero uno dei loro primi cavalli di battaglia live, “Lieve”, bellissimo brano portato al successo dai C.S.I. che lo inserirono nel loro unplugged “In quiete”, e “A fior di pelle”, probabilmente il loro singolo di maggior successo.
Due soli gli inediti: il brano “Il pregiudizio” e, soprattutto, una strepitosa cover di “Impressioni di settembre” della P.F.M., il cui video è da alcune settimane in programmazione nell’heavy rotation di MTV. Davvero sorprendente la versione che il gruppo di Cuneo riesce a dare di uno dei capolavori della gloriosa stagione del rock progressivo italiano dei primi anni ’70, alla cui scrittura collaborò Mogol.
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