martedì 20 maggio 2008

OLA!


Par di capire che Madrid impazza.
Bedo è appena tornato dal ponte del Primo Maggio.
Così pure il Jeegio, del quale pubblico qui uno scatto dell'immancabile (per lui) visita all'Arena.
Paulette, dice lui, il prossimo mese sarà là per un progetto e rivedrà Alvaro, che
lavora per una struttura che si occupa dei gitani, la Fundación
Secretariado Gitano.
Cj ci tornerà, per l'ennesima volta, a fine giugno, in coda alla visita dell'Expo di Sargozza. Ne approfitterà per aggiornare definitivamente il suo saggio sull'architettura contemporanea della capitale spagnola, se mai vedrà la luce presso qualche editore compiacente.

Alla lunga, Cj deve ammettere di essersi affezionato a Madrid.
Ci era stato una prima volta da ragazzo, durante un viaggio spagnolo con la famiglia, ma di quel viaggio si ricorda solo un caldo terribilmente umido e una visita sgradita dei ladri al camper (gli rubarono tra le altre cose una Slazenger di legno anni '70, se non ricorda male: regalo della cresima degli zii di Bologna).
Tornò nell'agosto 2004: erano lui, il Sergente e Maurino con la Fiat Uno di quest'ultimo. Anche allora un caldo della Madonna. Cj ricorda in particolare le notti passate in bianco nell'afa della stanzetta della pensione a Lavapiés, senza aria condizionata perchè Maurino - notissimo braccina corta - si affidò come al solito alla sua Routard. Poco prima dell'alba, finalmente riuscivano a prendere sonno, perchè dalle finestre spalancate cessavano gli schiamazzi notturni della Movida che impazzava e tirava un alito di brezza mattutina. Ma durava poco: alle otto in punto gli automezzi dei cantieri edili cominciavano a scaricare macerie e detriti in quegli assurdi contenitori metallici collocati ai margini delle strade.
Però ci furono bei momenti, come la fiesta popolare di San Caetano, nel quartiere del Rastro, dove un'ottima Sangria veniva via con un solo euro!
Cj tornò poi altre due volte per terminare il suo scritto, ed ebbe il tempo per apprezzarne i meravigliosi musei (celeberrimi Velazquez, El Greco e Goya, con le sue "pinturas negras", al Prado; la Guernica di Picasso al Reina Sofia) e le sue ariose ed eleganti strade.
E riuscì ad apprezzare fino in fondo questa difficile e scorbutica città, per lungo tempo oscurata dalla più dinamica e cosmopolita Barcellona.

A Cj piacerebbe avere il vostro parere...

12 commenti:

Big ha detto...

Io adoro Madrid.
La prima volta ci sono stato nel 96 o 97, facendo scalo per andare in Messico, insieme al Monte e a Camillo. Dall'albergo dell'areoporto di Barajas prendemmo un taxi per farci portare in centro e goderci la serata. Ricordo la bellezza di Plaza Major piena di persone e del profumo di paella.
Ci sono tornato nel 99 con Liz, al termine di un bellissimo giro di tre settimane in Andalusia. Alloggiavamo all'hotel Paris, alla Puerta del Sol. Tre bellissimi giorni, caldo sopportabile, grandi camminate per la città.
Mi piace il clima rilassato e la dilatazione del tempo, contrapposto alla frenesia catalana.
Però della Spagna in assoluto preferisco l'Andalusia.

Anonimo ha detto...

JR ringrazia per la foto a suggellare il post e ne approfitta per segnalare il link a cui trovare le altre che testimoniano della sua calata nelle Castiglie: http://picasaweb.google.com/GIGIORONDA/MadridFeriaDeLaComunidad2008/photo#s5198304736603174338

Su Madrid il giudizio di JR (che qui va di moda parlare di sé in terza persona) è freddo, incerto, un bel dal 5 al 6.
Certo, i musei visitati (Reina Sofia e Prado) da soli hanno dato senso al viaggio.
Guernica è un pugno, un grido, un'opera immensa.
Le altre stanze del Reina Sofia una sorpresa continua.
Il Prado è di una potenza totale, un museo forte, duro, incredibile, con tele impressionanti.
Le Pinturas Negras di Goya, Bosch, Duhrer, Velazquez sono da vedere, punto.
Poi certo, la movida, ma francamente inferiore alle aspettative: sarà la post-movida, forse, chi lo sa, ma JR si aspettava più fermento, eccitazione, vita.
Certo, ancora, alcune piazze, qualche palazzo, la plaza de Oriente, il palazzo delle poste.
Qualche vietta decentrata in cui tapear, nobile attività possibile in Spagna e chissà perchè non in Italia, qualche bella taberna, il fino il jamon, il cocido, la trippa, il baccalà fritto e le orecchie di maiale alla griglia.
Il quartiere di Lavapies, una Belleville in sedicesimi, e Chueca, un Marais ridotto e un pò provinciale.
E infine Las Ventas e i tori, questo sì un motivo per tornare, l'arena più importante del mondo, le robe qui sono serie, c'è la storia e la passione, ma qua siamo alle passioni personali e residuali.

Per il resto, mah...il ricordo non è dei più entusiasmanti.
Un senso di straniamento e disorientamento, per tre giorni.
Una città senza punti di riferimento, non solo geografici (che pure mancano), ma pure culturali, sociali, ambientali.
Come fosse un posto senza un'identità precisa, definita, sua.
Caos e confusione, poche isole di tranquillità, pochi luoghi da "vivere" e non solo visitare, pur se in tre giorni: ma in altre città è possibile.

Distante km luce dalla bellezza affascinante e luminosa delle città del sud, Siviglia la più bella del mondo, Granada, a suo modo Cordoba, e ovviamente Ronda.
Lontana anche dal fascino duro e scolpito del nord, San Sebastian un gioiello, Bilbao pur vituperata comunque notevole.

Insomma, dal 5 al 6.
JR si propone per occuparsi della rubrica "Dure critiche" nella pubblicanda guida "La Madrid di CJ".

Gbattm ha detto...

Che stroncatura...
io non sarei così drastico, forse tre giorni sono un pò pochi.
Poi è chiaro che se si fanno i confronti o i paragoni, per esempio con Parigi, se ne esce sempre male. E' sicuro che le baracche dei libri usati sul Paeo del Prado non hanno lo stesso sapore di quelle sulla Rive Gauche.
Io a Madrid la vita l'ho sempre trovata (pure troppo, direbbero i romani), e anche il caos, sarà perchè vivo in un luogo così isolato e silenzioso.
Ma ho trovato anche il clima rilassato di cui ha parlato big, soprattutto in agosto, quando la città effettivamente si spopola e rimangono solo gli extracomunitari delle città satellite (Getafe in 10 anni è passato da 13.000 abitanti a più di 100.000) e finisce per assomiglia di più a una metropoli sudamericana.

Anonimo ha detto...

Di Madrid ho un ricordo piacevole.
Ci sono tornato qualche anno fa per 5 giorni, facendo base ad Alcalà De Henares, la cittadina salita agli onori della cronaca per l'attentato del 2004 (da lì proveniva il treno dei pendolari), e meritevole di una visita per la casa di Cervantes e per una magnifica via centrale.
Di Madrir ricordo i tre magnifici musei, che da soli rendono la visita della città un must assoluto, soprattutto l'incredibile bellezza dei Goya e la Guernica, per cui davvero non ci sono parole.
La splendida Plaza Major, una delle più belle che abbia mai visto.
E io ho la passione per le piazze, davvero. Sono la cosa che mi rimane più impressa nelle mie visite per turismo o anche nelle rapide puntate per lavoro. E ho un debole per le piazze armoniche, dove ogni dettaglio è al suo posto. Ebbene, Plaza Major sfiora la perfezione, come Piaze Vendome (entrambe praticamente simmetriche), Piazza del Mercato di Lucca, la Grand Place di Bruxelles, Piazza Navona, nonostante non siano caratterizzate dalla presenza di un edificio di particolare importanza artistica.
La Puerta del Sol ed il fascino del Km Zero.
Lo Jamon serano, che preferiscoa l nostro prosciutto, la sangria, le tortillas, le tapas.
La Movida, ma anche il movimento lento, il ritmo lento, per cui può essere accostata a Roma.
I grandi viali e i grandi edifici neoclassici, i gandi spazi, che sono quelli che secondo me danno la sensazione al visitatore che la città non abbia un'anima (come Berlino), e che sono il segno (come Berlino e come Bucarest) della passata dittatura e della sua mania di grandezza.
Ma quello che forse colpisce di più, a Madrid e in Spagna, è che sono passati appena 30 anni dal Franchismo.
Solo 30 anni, sembrano secoli. Almeno per noi italiani.
Chapeau

p.s. molto bella la foto di J
p.s. 2 peccato per la slazinger, CJ è diventato un fuoriclasse comunque devo dire...chiedere a Zac

Gbattm ha detto...

La Sandra e Maurino (che precisini...) mi fanno notare che l'estate della mitica attraversata con la Fiat Uno (azzurrino?) è il 2003, non il 2004.
Come passa il tempo...

Anonimo ha detto...

La Uno di maurino 1.1 sx del '93 (ben tenuta e con chilometraggio cittadino) era di colore blu scuro...
Madrid mi è rimasta nel cuore... soprattutto il ristorantino di Philippe Stark (si scrive così?) dove chiesi per voi archittetti di hacer una vuelta!!!
E la festa del rione di S. Cayetano?
Sangria a fiumi per contrastare i 40 gradi all'ombra... era il 2003!

Anonimo ha detto...

La Uno di maurino 1.1 sx del '93 (ben tenuta e con chilometraggio cittadino) era di colore blu scuro...
Madrid mi è rimasta nel cuore... soprattutto il ristorantino di Philippe Stark (si scrive così?) dove chiesi per voi archittetti di hacer una vuelta!!!
E la festa del rione di S. Cayetano?
Sangria a fiumi per contrastare i 40 gradi all'ombra... era il 2003!

Gbattm ha detto...

Maurino: non a caso, se vorrà il cielo, sul libro sarà pubblicata la tua foto al Teatriz.
Questa si chiama riconoscenza.

Anonimo ha detto...

madrid sta a barcellona come milano sta a roma...e ho detto tutto

Anonimo ha detto...

http://www.ilmiolibro.it/?ref=auto300x250b
così non devi neppure cercare un'editore compiacente... 8-)

Gbattm ha detto...

proleter, non paragonarmi barcellona a roma, dai...
avevo visto il sito de ilmiolibro - dove tra l'altro mi segnala paulette è uscita la tesi di laurea dello zana, che va acquistata - ma aspetto ancora una risposta da un paio di editori (particolare non insignificante: ci mettono i soldi loro e mi pagano pure...)

Anonimo ha detto...

dammi il numero di questi 2 mentecatti...ho un paio di investimenti da consigliare loro :)