martedì 17 giugno 2008

Frane

- Piòv anca incò, maladissa...
- Va bene così, Luigiòn. Così porta via un pò di polvere...
- Per fortuna che c'era il surriscaldamento del pianeta!, - commenta un tipo giovane con una tuta da lavoro ricoperta di macchie di grasso, uno che non avevo mai visto qui in giro.
(Devo ammettere che ho pensato anch'io le stesse cose, in questi giorni, in considerazione di una temperatura alquanto atipica per l'inizio dell'estate: sabato Sandra ha dovuto accendere il camino!, ma poi mi hanno spiegato che è proprio questo il clima tipico tropicale: sarà, intanto domenica a Termine Grosso ci siamo fatti polenta e capriolo...)
- Son tutte balle!

In paese non si parlava d'altro, stamattina.
Le piogge incessanti delle ultime settimane avevano già creato non pochi disagi. La grandine aveva distrutto buona parte dei raccolti agricoli. Le strade erano piene di buche. Il fiume, incessantemente, portava a valle un'immensa colata di fango.

E adesso c'era stata la frana.

Mentre sorseggio il mio caffè bollente, leggo sul giornale: "Continua a muoversi la frana che si è staccata dopo le forti piogge dei giorni scorsi invadendo del tutto la strada che porta alla frazione di Pilè, nel comune di Travo. Un'enorme montagna di terra, che ha trasportato con sé alberi e detriti, era scesa improvvisamente nella notte di venerdì (...) già l'altra mattina si estendeva per 700 metri con un fronte di altri 100, complice anche il tempo che non accenna a migliorare, tende a spingersi nuovamente in avanti e a far scendere altro terreno, ormai completamente impregnato d'acqua. A monte della frana si è così pericolosamente formato un lago di circa una sessantina di metri in lunghezza e dieci in larghezza, con una profondità stimata intorno ai tre metri. Al momento è impensabile qualsiasi tipo di intervento sulla frana, i mezzi non riuscirebbero nemmeno ad avvicinarsi a quello che attualmente è una specie di materasso di acqua e fango."

Poco dopo entra al bar un vecchio compagno, un sindacalista di vecchia data. Persona seria.
- Abbiamo vinto anche ieri..., - mi dice, con malcelata disapprovazione.
- Ehm... sì, - abbozzo io. Non ero molto sul pezzo.
Allora lui mi snocciola tutti i dati:
A Palermo siamo al 27%.
Catania 17%.
A Messina, dove il centrodestra candidava un pregiudicato, il 21,5%.
Trapani e Siracusa poco sopra il 30%.
Agrigento addirittura al 15%.
Sotto anche nelle roccaforti storiche, Enna e Caltanissetta.
Schifani che gongola.
Addirittura Sgarbi in vantaggio a Salemi.
E la sinistra, ancora peggio: pura testimonianza.

Altra frana.

1 commento:

blackbado ha detto...

Non per criticare la linea-veltroni ma a me sta strategia del dialogo mi ha rotto le balle.
Riprendono le leggi ad personam e Veltroni parla di pericolo di rottura del dialogo.
Ma qualcuno si era illuso forse che lo psiconano fosse cambiato per davvero?
Continuiamo cosi, a cercare il dialogo con questi qua o metabolizziamo la sconfitta e cominciamo a fare l'opposizione per davvero?
Perche in questi giorni mi sento molto vicino all'Italia dei Valori porca puttanazza?