mercoledì 11 dicembre 2013

IL GIARDINO DELL'ABBAZIA DELLE ROSE

Confinante con l’unica ala che nel 1793 sopravvisse all’incendio che devastò l’abbazia, il Giardino Botanico è un’autentica chicca. Sviluppato su tre livelli, per un totale di circa 1800 mq. 
Nella parte adiacente il convento si trovano le tre enormi serre, risalenti al 1780, dedicate rispettivamente alle orchidee, ai gigli e alle peonie. Serre minori, leggermente defilate rispetto al viale principale, servivano per la coltivazione degli ortaggi necessari al sostentamento della comunità, mentre oggi sono sede del Piccolo museo attivo dell’Agricoltura, un progetto di orti per i bambini delle scuole materne ed elementari della zona. Nel secondo livello, oltre alle fontane a cascata troviamo i prestigiosi roseti a cui l’abbazia deve il nome: più di 750 specie differenti, tutte indicate per nome per consentire al visitatore di distinguerle, si succedono in uno spettacolo silenzioso e maestoso. Al centro dei roseti trova spazio il celebre Labirinto delle Rose, che ricopre una superficie complessiva di 300 mq. Il labirinto è stato realizzato secondo un mirabile progetto che unisce tipologie differenti di rose, dalle rampicanti alle cespugliose, integrate in modo che la sfioritura dell’una coincida sempre con la fioritura dell’altra, per far sì che non risulti mai spoglio. Nel cuore del labirinto, circondata da un laghetto, si trova la statua della Ss.Maria delle Rose, col bambino in braccio. E’ qui possibile fare una sosta approfittando della quiete e dei meravigliosi profumi che caratterizzano l’aria. Il labirinto è aperto solo la mattina, e non è consentito l’accesso ai minori non accompagnati. 
Scendendo ulteriormente si arriva alla zona delle passeggiate e dei frutteti, dove alberi da frutto potati ad arte sono i protagonisti dei tre tragitti: il Percorso dei Peri, il Percorso dei Meli e quello dei Ciliegi. Questi tre itinerari, della durata stimata di circa 45’ ciascuno, sono debitamente segnalati e portano alla scoperta di curiosità inerenti alle tre specie, notizie circa le qualità dei loro frutti e particolarità di ogni diversa tipologia. 
La leggenda narra che, tra le tante piante strane ed esotiche che si possono ammirare al Giardino Botanico, la più importante sia l’araba Rosa Pulcra Coeli, una rarissima specie tipica del deserto e delle zone nord africane che durante le notti di maggio canterebbe una specie di litania; secondo la tradizione indicherebbe la strada alle persone buone e pure di cuore, mentre farebbe girare a vuoto i cattivi e i prepotenti. 
 
Anna Costanza Tassotto Verdi vive nella bassa tra Lodi e Piacenza, con la madre, e le sue piante grasse e i suoi due cani. La sua grande cultura enogastronomica la rende piacentina se non di nascita, quantomeno di predisposizione. Sempre più amante della scrittura, sta cercando le regole auree per relazionarsi col prossimo, applicando ovviamente la meravigliosa sequenza di Fibonacci. E’ discalculica: inverte i numeri. Motivo per cui non le riesce molto bene l’applicazione della sequenza per la quale ha, ciò nonostante, un riguardo pressoché religioso.
 

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