venerdì 13 dicembre 2013

IL VILLAGGIO TURISTICO BELSABBA

Zona Ronco, ingresso tra il settimo e l’ottavo faggio. Il villaggio, inaugurato nel 1208, è ubicato nella zona boschiva sopra Velleia Romana. L’entrata si trova lungo la mulattiera che da Velleia sale al Parco Provinciale del Monte Moria, appena prima della quercia contorta. 
Il resort è rinomato luogo di soggiorno per stregoni e streghe. Satana in persona è stato gradito ospite della struttura e ha lasciato come ricordo l’impronta dei suoi zoccoli all’ingresso della villaggio turistico, che a fronte di questa frequentazione eccellente si è guadagnato un’ottima recensione nella guida Witchy planet. Nel villaggio sono ben accetti elfi, folletti e altre creature magiche, che soggiornano gratuitamente se accompagnate da una strega o da uno stregone. 
I servizi disponibili sono: parcheggio per scope volanti, officina riparazione bacchette magiche con pregiati legnami locali, ampia selezione di ingredienti per pozioni magiche, noleggio di pentoloni e altri accessori per la preparazione di incantesimi. Sistemazione in chalet singoli, doppi o per famiglie, con opzione invisibilità inclusa nel prezzo base. Per avere maggiori informazioni clicca qui 
 
A proposito del villaggio turistico Belsabba, pur con qualche cautela, vale forse la pena ricordare un episodio. Nella nebbiosa mattina del 13 luglio 1985, dopo che un temporale aveva inumidito il bosco, il signor Giuseppe Ronchi, detto Peppone della chiesa, si avventurava incautamente nell’area adiacente il villaggio. Il buon Peppone era alla ricerca di funghi e aveva pensato di anticipare i concorrenti partendo di buon ora e arrivando in loco alle cinque meno un quarto. 
Una volta giunto nei pressi dell’ingresso del villaggio credette di essersi alzato così presto invano, poiché aveva avvistato un gruppetto di arzille vecchiette equipaggiate con canestri di vimini, fazzolettoni colorati e scarponi consunti. Evidentemente le anziane si erano alzate ancora prima di lui per assicurarsi una buona raccolta di porcini. Quasi sicuro di ritrovare nel gruppo la vecchissima e famigerata Annetta, fungaiola di fama nella zona, si avvicinò alle signore e rimase stupito nel constatare trattavasi di forestiere. Pensò al tentacolare turismo milanese e, nello specifico, all’intervento di qualche prete che si portava gli anziani in villeggiatura nel piacentino. Invece il gruppo era composto dalle ospiti del Belsabba, riunite per una delle attività organizzate dall’animazione del resort: la caccia al Rossignanaso. Questa attività era ed è molto popolare tra i clienti del Belsabba, vista l’ottima qualità dei Rossignanasi della zona, che riescono a rendere ancora più speciale ogni intruglio magico. Il Peppone decise di aggregarsi alla comitiva in modo da controllare che non si avvicinassero troppo ai suoi luoghi segreti, cosa che avrebbe potuto provocare conseguenze tragiche quali la divulgazione nel milanese della mappa delle fungaie più rigogliose. Alle streghe fu subito simpatico, con quel suo pancione e il cappellaccio calato sul naso. Di lui si sono perse ufficialmente le tracce. Tuttavia c’è chi dice di parlarci qualche volta nel bosco all’alba e che sia stato assunto come addetto alla security del villaggio, col compito di pattugliare i dintorni per evitare che altri fungaioli interferiscano con le attività dei magici villeggianti.
 
Cristina Longinotti ha vissuto a Piacenza, Milano e Liverpool e attualmente risiede nel bacino Euganeo, dove lavora nell’ambito della ricerca in medicina rigenerativa. Dall’età di 7 anni, nel tempo libero scrive poesie e racconti. Ha pubblicato il volume “Onirica-storie di fuoco e cielo”  (ed. Il filo, 2008), oltre a diversi testi su giornali e riviste. Dalla sua collaborazione, non solo artistica, con il fotografo, musicista e chimico Marco Martin, nel 2012 nasce Francesco.

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