Zona Ronco, ingresso tra il settimo e l’ottavo faggio. Il
villaggio, inaugurato nel 1208, è ubicato nella zona boschiva sopra
Velleia Romana. L’entrata si trova lungo la mulattiera che da Velleia
sale al Parco Provinciale del Monte Moria, appena prima della quercia
contorta.
Il resort è rinomato luogo di soggiorno per stregoni e streghe.
Satana in persona è stato gradito ospite della struttura e ha lasciato
come ricordo l’impronta dei suoi zoccoli all’ingresso della villaggio
turistico, che a fronte di questa frequentazione eccellente si è
guadagnato un’ottima recensione nella guida Witchy planet. Nel villaggio
sono ben accetti elfi, folletti e altre creature magiche, che
soggiornano gratuitamente se accompagnate da una strega o da uno
stregone.
I servizi disponibili sono: parcheggio per scope volanti, officina
riparazione bacchette magiche con pregiati legnami locali, ampia
selezione di ingredienti per pozioni magiche, noleggio di pentoloni e
altri accessori per la preparazione di incantesimi. Sistemazione in
chalet singoli, doppi o per famiglie, con opzione invisibilità inclusa
nel prezzo base. Per avere maggiori informazioni clicca qui
A proposito del villaggio turistico Belsabba, pur con qualche
cautela, vale forse la pena ricordare un episodio. Nella nebbiosa
mattina del 13 luglio 1985, dopo che un temporale aveva inumidito il
bosco, il signor Giuseppe Ronchi, detto Peppone della chiesa, si
avventurava incautamente nell’area adiacente il villaggio. Il buon
Peppone era alla ricerca di funghi e aveva pensato di anticipare i
concorrenti partendo di buon ora e arrivando in loco alle cinque meno un
quarto.
Una volta giunto nei pressi dell’ingresso del villaggio credette di
essersi alzato così presto invano, poiché aveva avvistato un gruppetto
di arzille vecchiette equipaggiate con canestri di vimini, fazzolettoni
colorati e scarponi consunti. Evidentemente le anziane si erano alzate
ancora prima di lui per assicurarsi una buona raccolta di porcini. Quasi
sicuro di ritrovare nel gruppo la vecchissima e famigerata Annetta,
fungaiola di fama nella zona, si avvicinò alle signore e rimase stupito
nel constatare trattavasi di forestiere. Pensò al tentacolare turismo
milanese e, nello specifico, all’intervento di qualche prete che si
portava gli anziani in villeggiatura nel piacentino. Invece il gruppo
era composto dalle ospiti del Belsabba, riunite per una delle attività
organizzate dall’animazione del resort: la caccia al Rossignanaso.
Questa attività era ed è molto popolare tra i clienti del Belsabba,
vista l’ottima qualità dei Rossignanasi della zona, che riescono a
rendere ancora più speciale ogni intruglio magico. Il Peppone decise di
aggregarsi alla comitiva in modo da controllare che non si avvicinassero
troppo ai suoi luoghi segreti, cosa che avrebbe potuto provocare
conseguenze tragiche quali la divulgazione nel milanese della mappa
delle fungaie più rigogliose. Alle streghe fu subito simpatico, con quel
suo pancione e il cappellaccio calato sul naso. Di lui si sono perse
ufficialmente le tracce. Tuttavia c’è chi dice di parlarci qualche volta
nel bosco all’alba e che sia stato assunto come addetto alla security
del villaggio, col compito di pattugliare i dintorni per evitare che
altri fungaioli interferiscano con le attività dei magici villeggianti.
Cristina Longinotti ha vissuto a Piacenza, Milano e
Liverpool e attualmente risiede nel bacino Euganeo, dove lavora
nell’ambito della ricerca in medicina rigenerativa. Dall’età di 7 anni,
nel tempo libero scrive poesie e racconti. Ha pubblicato il volume
“Onirica-storie di fuoco e cielo” (ed. Il filo, 2008), oltre a diversi
testi su giornali e riviste. Dalla sua collaborazione, non solo
artistica, con il fotografo, musicista e chimico Marco Martin, nel 2012
nasce Francesco.
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